Incomprensioni tra ministri

Una delle misure per uscire dalla crisi economica e cercare di far riprendere la crescita  economica del nostro paese è la semplificazione burocratica. Oltre al taglio dei costi e dei tempi tale provvedimento avrebbe il vantaggio di snellire la  prassi burocratica per ottenere le varie autorizzazioni. Il ministro Renato Brunetta, nell’ambito del suo progetto di rinnovo e ristrutturazione della Pubblica Amministrazione, vorrebbe che  tutto ciò che al momento è sottoposto a vincoli e certificati si potesse svolgere  per mezzo di autocertificazione. La vita di famiglie ed imprese risulterebbe notevolmente semplifica. Tra i certificati che il ministro vorrebbe “semplificare”,sia chiaro  non si parla di eliminazione, c’è quello antimafia che occorre alle  imprese necessariamente per scongiurare la contaminazione dalla malavita. Il malinteso con il ministro Maroni nasce per l’appunto su questa modifica intesa inizialmente come un’abolizione della certificazione che non potrebbe mai essere accettata visto che è uno degli strumenti più efficaci per evitare l’intromissione delle mafie negli appalti pubblici. Una spiegazione più accurata  è arrivata rapidamente , tramite Vittorio Pezzuto,  portavoce del ministro Brunetta  – “Nei rapporti con la P.A., i certificati saranno completamente eliminati e sostituiti sempre dalle autocertificazioni, mentre le certificazioni rilasciate dalla P.A. resteranno valide solo nei rapporti tra privati ”. Ecco chiarito l’equivoco.

FMP

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.