In questi ultimi giorni ha tenuto “banco”in politica l’ipotesi di un epocale ed ultimo condono per risanare il debito pubblico del nostro paese. Il nostro Ministro dell’ Economia Giulio Tremonti ha bocciato sul nascere ogni pulsione tendente alla possibilità di un ulteriore condono , che investirebbe diversi campi della vita economica ( a differenza dello scudo fiscale ,precedentemente varato dal governo , che aveva fatto rientrare in Italia soltanto i capitali detenuti nelle banche estere ). Secondo Tremonti questo condono minerebbe la politica mirata a debellare l’evasione fiscale, che il governo sta portando avanti con ottimi successi dal giorno del suo insediamento. Una nota a favore del condono tombale si leva dalle file della maggioranza per nome di Fabrizio Cicchitto, il parlamentare del PDL palesa che con un condono del genere ,inteso come ultimo gesto , l’Italia rientrerebbe del suo pesante debito pubblico e si potrebbe cosi varare una manovra fiscale meno pesante per i contribuenti italiani e che rivolga le risorse raccolte alla crescita economica .In linea col Ministro dell’Economia è il leghista Calderoli che definisce il condono inaccettabile e non degno di una nazione evoluta. Contro il condono tombale tuona Susanna Camusso segretario della CGIL , quest’ultima dice di aver bandito dal vocabolario dei lavoratori il termine condono , in quanto premierebbe gli evasori , i furbi i delinquenti e non i cittadini ligi ai doveri sociali. La verità è che in un momento così duro e delicato per l’economia del nostro paese è giusto tenere in considerazione tutte le possibilità e studiare a tavolino eventualmente “ingoiando” qualche rospo” la via che possa essere meno onerosa per il resto dei cittadini. Moralismo e demagogia riempono la bocca ma non lo stomaco delle genti.
fmp
