Caos Egitto

L’Egitto è piombato in un vero e proprio caos. Il bilancio degli scontri scoppiati domenica sera è davvero terribile: 36 morti (25 secondo altre fonti) e 200 feriti. Gli scontri sono avvenuti tra cristiani copti e musulmani. A quanto pare la lotta per la leadership all’interno del paese mediterraneo è già partita. Dopo le proteste di primavera e il tramonto del leader Mubarak, tutte le spinte nazionaliste e religiose, si stanno scontrando fra loro per arrivare al potere. E subito dopo le violenze dei giorni scorsi, sarebbe già in corso un esodo di cristiani copti dall’Egitto. Secondo il ministro degli esteri Frattini si parla di 100 mila persone anche se non si sa se siano cifre reali. La guerra tra culti, il cui bubone è rimasto nascosto da tempo, è venuta fuori con tutta la sua violenza, come un fuoco che brucia tutto e tutti. Anche il premier Sharaf ha parlato di “fuoco che arde tutto e tutti”, senza alcun controllo se la politica non si muove nel verso e nella direzione giusta. Inoltre il premier ha poi invitato: «la popolazione egiziana, musulmani e cristiani, donne e bambini, giovani e anziani a restare uniti». Questo invece è quanto si legge nella pagina Facebook, in cui Sharaf ha scritto: «Quello che sta accadendo non sono scontri tra musulmani e cristiani, ma tentativi di provocare il caos». Dunque ombre e sospetti su meccanismi e manovre per cercare di ribaltare l’ordine costituito nel paese. Un movimento pericoloso, un terremoto che potrebbe sconquassare l’Egitto o addirittura spezzarlo in due così come successe nell’ex Jugoslavia alla morte di Tito. Per adesso regna suprema l’incertezza e nel quartiere di Hamra, dove è più alta la concentrazione di abitanti copti del Cairo, per ragioni precauzionali sono state chiuse le scuole ed è stato raccomandato alle persone di rimanere in casa, in un clima da coprifuoco strisciante. Gli scontri sono i più violenti dalla rivolta di inizio anno che l’11 febbraio ha costretto alle dimissioni l’ex presidente Hosni Mubarak. Su come siano iniziate le violenze esistono resoconti divergenti. Secondo la tv di Stato, i manifestanti hanno lanciato sassi e aperto il fuoco contro i soldati dispiegati nella zona della protesta. Stando a fonti della sicurezza, i manifestanti hanno incendiato due mezzi blindati, sei auto private e un bus. Decine di persone sarebbero state arrestate. «Ignoti hanno sparato contro i dimostranti», ha detto invece l’attivista Rami Kamel, citato dall’agenzia di stampa Dpa. Secondo alcuni testimoni citati della Dpa, inoltre, due mezzi blindati avrebbero puntato sulla folla di manifestanti e ucciso diverse persone.

Salvatore Borruto

 

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