Serie A: 7° giornata di Campionato

20111017-011050.jpgRitorna il campionato dopo la pausa e già negli anticipi ritornano le emozioni del calcio spettacolo; poteva sognare un posto in vetta alla classifica il Napoli di mister Mazzarri ma in casa si arrende al Parma di Colomba che difende ordinatamente e sfrutta al meglio le ripartenze siglando due reti; inutile il gol del subentrato Mascara. Dov’è l’Inter? È questo il quesito che assilla mister Ranieri, dopo aver perso al Massimino di Catania contro una squadra che ha dimostrato di avere molte potenzialità. Partono bene i nerazzurri, segnando nei primi minuti con Cambiasso ma la squadra di casa è tosta, non si arrende e prima con Lodi su calcio di rigore e poi con una magia di Almiron riesce a conquistare i tre punti. Il Milan “Mangia” il Palermo in casa, tre a zero secco per la squadra di mister Allegri; a mettere la firma sul primo gol è l’ex di turno Nocerino che davanti alla porta non sbaglia, chiudono in bellezza il rientrato Robinho e Fantantonio Cassano. Nell’anticipo delle dodici e trenta i numeri parlano da soli; finisce zero a zero tra Cesena e Fiorentina tra polemiche e contestazioni. Ci mette tanta voglia la squadra di casa ma non riesce a concretizzare mentre i viola, pur superiori per tecnica, non finalizzano le diverse azioni create. Terminano in pareggio Genoa – Lecce, Cagliari – Siena, Atalanta – Udinese e Chievo – Juventus, partite ricche di azioni non concretizzate che non regalano spettacolo. A regalare invece forti emozioni è il derby di Roma, dove la Lazio dopo quattro scontri persi in campionato e uno in Coppa Italia riesce a portare a casa i tre punti. La Roma parte bene, possesso e finalizzazione sono i fattori determinanti dei giallorossi nella prima parte di gara; arriva il gol di Osvaldo che esibendo una maglietta provocatoria (vi ho purgato anch’io), in onore del Capitano assente per infortunio, canta vittoria troppo presto. Prima Hernanes su rigore e poi Klose allo scadere, infatti, ribaltano il risultato ammutolendo l’Olimpico. Non servono a nulla le proteste furibonde di Osvaldo a fine partita, la vittoria ha ormai il timbro dell’Aquila.

Giuseppe Foti

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