Eta: addio alla lotta armata

Dopo quasi mezzo secolo di ostilità e atti di terrorismo interno contro l’ordine costituito spagnolo, l’Eta (“Euskadi ta Askatasuna”, letteralmente “Patria basca e Libertà”), ha detto basta all’uso del terrore, mettendo nel cassetto i propri progetti ed obiettivi. L’organizzazione nata nel lontano 1959, dopo quasi vent’anni di dittatura franchista, si proponeva come obiettivo l’autodeterminazione del popolo basco e la conseguente fondazione di una nazione autonoma comprendente i territori compresi tra il nord-est della Spagna e il sud-ovest atlantico della Francia. L’orientamento politico dell’organizzazione era di stampo marxista comunista, e vedeva come obiettivo ultimo, anche la creazione di uno stato socialista basco. Il tempo, gli arresti e le difficoltà in cui versava l’Eta, hanno indotto i loro leader a chiudere battenti definitivamente. La comunicazione è avvenuta attraverso un video-comunicato letto da tre incappucciati inviato al quotidiano basco Gara. Ecco il punto saliente della dichiarazione: «L’Eta dichiara la cessazione definitiva della sua azione armata, invitando i governi di Spagna e Francia ad aprire un dialogo diretto per trovare una soluzione alle conseguenze del conflitto. Secondo alcuni esperti l’annuncio: «arriva dopo che in gennaio l’Eta, fortemente indebolita dall’ondata di arresti degli ultimi anni in Francia e Spagna, aveva già proclamato una tregua unilaterale e permanente, che il governo di Madrid aveva definito insufficiente». Molto soddisfatto il premier uscente Zapatero il quale ha fatto sapere che: «Si tratta di un atto di importanza trascendentale, una vittoria della democrazia, della legge, della ragione. Adesso la Spagna sarà una democrazia senza terrorismo». Per adesso l’organizzazione ha fatto sapere solamente che cesserà le ostilità, ma non ha specificato se e quando consegnerà le armi, smantellando definitivamente il gruppo terroristico. Fino ad oggi i morti totali causati dall’Eta sono sati 850, gli ultimi due nel 2009 a Palma di Maiorca, dove furono uccisi due poliziotti.

Salvatore Borruto

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