Libia, gli assassini di Gheddafi saranno processati

Con un annuncio a sorpresa, il Cnt (Consiglio Nazionale Libico) ha voluto precisare che gli assassini del Rais, saranno processati e condannati per le loro eventuali colpe. Abdel Hafiz Ghogha vicepresidente del Cnt ha voluto chiarire la posizione del governo provvisorio della Libia: «Il responsabile dell’omicidio di Gheddafi, chiunque sia, sarà giudicato e avrà un processo equo». Un ottimo passo in avanti per la causa della nuova democrazia libica nascente. Inoltre tali dichiarazioni arrivano dopo l’annuncio della famiglia del Rais di una denuncia per “crimini di guerra” alla Corte penale internazionale dell’Aja. A curare il caso sarà l’avvocato francese dei Gheddafi, Marcel Ceccaldi. Inoltre sempre secondo il Cnt, Saif al-Islam secondogenito di Gheddafi, avrebbe chiesto un elicottero per poter lasciare il Sahara libico e consegnarsi alla Corte penale internazionale. Saif al-Islam, che è ancora latitante, avrebbe espresso ieri la sua disponibilità a consegnarsi insieme al capo dei servizi segreti del regime di suo padre, Abdullah al-Senussi. Sul secondogenito di Gheddafi, lo ricordiamo, dallo scorso giugno pende un mandato di cattura internazionale. Inoltre nella giornata di ieri alle Nazioni Unite è stata votata una risoluzione proposta da Russia e Gran Bretagna, nella quale si fissa la fine dell’intervento Nato in Libia. La cessazione dovrebbe avvenire alla fine del mese in corso. Inoltre nella risoluzione è contenuta la fine della no fly zone sui cieli libici, ormai in atto dall’inizio dell’intervento. Il Cnt come è noto aveva chiesto che la missione venisse prolungata almeno fino a fine anno, ma la linea dell’austerità (e della crisi economica) ha prevalso su tutte. La risoluzione approvata all’unanimità dall’organo delle Nazioni Unite auspica la rapida creazione di una società inclusiva ed esorta le autorità libiche ad intraprendere tutte le misure necessarie per evitare rappresaglie e detenzioni arbitrarie, sottolineando che da questo momento spetta a loro il compito di proteggere la popolazione, compresi i cittadini stranieri e i migranti africani. Sulle voci di corridoio di una missione internazionale guidata dal Qatar, il ministro La Russa ha spiegato che: «Si tratta solo di una delle ipotesi di cui è prematuro parlare. C’è stata solo una riunione dei capi di Stato Maggiore della Difesa. Una riunione militare e non politica e sono state fatte delle ipotesi di intervento che ovviamente i governi dei singoli stati dovranno prima valutare e poi prendere eventuali decisioni».

Salvatore Borruto

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