Scopelliti parla del Sud

Giuseppe Scopelliti, che ha partecipato ad un dibattito, secondo quanto riferisce un comunicato, sul tema “Il Sud nella crisi della coesione nazionale”, introdotto da Margherita Rebuffoni, responsabile della Lombardia per Api, e dal senatore Franco Bruno. Scopelliti ha detto di essere “un federalista convinto, ma non sul modello della Lega, che ha perso molto nelle ultime amministrative. Viviamo in un’epoca complessa in cui si stanno ridisegnando gli equilibri geo-politici. Spesso il sud è bistrattato, ma i risultati buoni vanno sottolineati. Ho chiuso sei ospedali in Calabria e altri sei stanno per chiudere perché punto ad una sanità funzionante e non alla salvaguardia di campanilismi”. “Per riscattare il sud – ha detto ancora Scopelliti – non ci si può arroccare su vecchi dualismi. La partita si gioca sul campo delle risposte e dinanzi a certe sfide il sud deve essere compatto. Basta con la politica per bande. Sui Fas abbiamo ottenuto un buon risultato ma non basta. Occorrono 45 miliardi per le infrastrutture per colmare il gap con le altre regioni. Vogliamo, e lo abbiamo chiesto a Frattini, che il sud diventi piattaforma sul Mediterraneo ma per farlo bisogna essere competitivi a cominciare dal porto di Gioia Tauro”. Non sono mancate le domande più insidiose per Scopelliti. Margherita Rebuffoni gli ha chiesto un’opinione sui partiti del sud e la replica è stata chiara: “non credo che i partiti territoriali abbiano un futuro” e sulla contraddizione legata all’esistenza di una lista “Scopelliti Presidente” ha detto che “si tratta solo di un ‘contenitore’ capace di attrarre anche gli scontenti del Pd e la società civile che non crede più nei partiti politici”. Secondo Scopelliti, inoltre, gli uomini si dividono in due categorie: quelli “per bene” e quelli che non lo sono. “Per questo – ha aggiunto – ho chiesto pubblicamente di non candidare due esponenti del mio partito notoriamente vicini ad ambienti mafiosi”. Anche il senatore Bruno, in chiusura, non ha risparmiato una frecciata sulla manovra finanziaria che penalizza proprio gli enti locali. “Anci, Upi e le Regioni – ha aggiunto Bruno – protestano fortemente: non ce la fanno più. E’ evidente ormai ciò che sta accadendo: che sia per spallate parlamentari, dei mercati o giudiziarie (che non ci auguriamo), il berlusconismo si avvia al declino e con esso il bipolarismo”. Scopelliti ha glissato, ma quando Bruno gli ha fatto notare di accompagnarsi a personaggi che riguardo alla moralità lanciano un messaggio diseducativo ai giovani, il Presidente della Regione non se lo è fatto ripetere due volte e ha ricordato che insieme a Giorgia Meloni e Jole Santelli ha raccolto le firme per inserire il Codice etico nello Statuto del Pdl. Scopelliti ha anche detto che non vuole stare “in un partito in cui c’é chi pensa solo ai propri interessi”, anche se ha definito Berlusconi “un perseguitato”, e si è dichiarato “disposto a dialogare con le forze moderate e riformiste come l’Api”.

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About the Author: Giuseppe Dattola