Crisi dell’Euro, la finestra per il salvataggio appare sempre più ristretta

La situazione monetaria dell’Europa appare sempre più difficile e con poche vie d’uscita. Giorno dopo giorno i mercati stanno registrando perdite pesantissime, nonostante gli sforzi (tardivi) dei governi europei, per cercare di tamponare la situazione. L’attendismo franco-tedesco, riguardo il salvataggio greco, ha gettato nel panico la finanza mondiale, affrettando l’entrata in campo degli speculatori ad ogni costo. Se nello scorso G20 di Cannes non si è presa alcuna decisione fondamentale, concentrandosi di fatto solamente sulla situazione italiana, adesso parecchi paesi europei stanno rischiando seriamente il default finanziario.

Il dato che appare lampante è la lentezza della politica rispetto ai mercati e di riflesso alla speculazione. Nonostante si sia cercata un’accelerazione significativa, per adesso la malattia sembra non trovare cure immediate, per cercare di uscire dalla situazione di emergenza. Giorno dopo giorno l’attacco speculativo cambia obiettivo rapidamente, mettendo nel mirino paesi che fino a ieri sembravano non di roccia, ma d’acciaio. Vedi Francia, che ormai da un paio di giorni sta rischiando seriamente di “scendere” al livello dell’Italia, Grecia e Spagna. In questi primi giorni di contrattazioni finanziarie nelle piazze azionarie mondiali, nonostante i buoni auspici per il cambio di governo in Grecia e Italia, si stanno registrando perdite pesantissime, che stanno mettendo in ginocchio i paesi oggetto dei ribassi. A trascinare giù i listini ci hanno pensato i titoli bancari, che in questo periodo sono quelli più esposti, e che più pesano nell’economia globale del terzo millennio.

Scorrendo i dati alla chiusura delle borse di ieri i listini sono in profondo rosso e i tassi di rendimento dei bond registrano nuovi record. Non sono bastati a dare fiducia agli investitori i dati sul pil del terzo trimestre di Francia e Germania, cresciuto oltre le attese, rispettivamente, al +0,4% e +0,5%. Ai massimi anche il premio di rendimento sul bund tedesco dei titoli di Francia e Belgio, rispettivamente a 182 e 302 punti. La Spagna si mantiene oltre i 450 punti. La Banca centrale europea sta comprando sul mercato titoli di Stato italiani per sostenere i prezzi. Lo riferiscono fonti di mercato, che parlano di acquisti in quantità limitate.

La situazione dell’Italia in particolare continua a destare preoccupazione, con il differenziale fra il Btp decennale e il bund tedesco tornato sopra i 500 punti base fino a oltre quota 530 dai 492 dell’apertura. Poi il differenziale si è ristretto leggermente tornando verso quota 520. Il tasso pagato dai Btp decennali con scadenza settembre 2021 è risalito sopra la soglia d’allarme del 7%. Situazione molto pericolosa e in bilico per il futuro dell’Euro stesso. Le frasi e le dichiarazioni dei vari Merkel, Sarkozy fanno capire la gravità della situazione: secondo i due primi ministri, la crisi che sta vivendo l’Europa è la più grave dal ‘45 ad oggi. Servono e urgono azioni unitarie mirate a superare la crisi nel breve e medio periodo, mettendo a riparo le economie dalle speculazioni in atto da diversi mesi. Inoltre serve chiarezza sulla volontà futura di un unico governo europeo, che legiferi in materia finanziaria in maniera centrale, senza passare per 27 governi minori, legati a lacci e lacciuoli locali.

Salvatore Borruto

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