Comune: la Corte dei Conti boccia il bilancio di previsione

14\12\2011 – Che le casse del Comune di Reggio Calabria fossero in condizioni disastrose si sapeva già. I reggini non hanno certo dimenticato le relazioni del Ministero dell’Economia e della Procura della Repubblica che, durante i mesi scorsi, avevano accertato un buco da 170 milioni nelle casse comunali, riferibili però alle amministrazioni precedenti. Ora una nuova e pesantissima tegola si abbatte sull’Amministrazione cittadina: la Sezione regionale di Controllo per la Calabria della Corte dei Conti, con deliberazione n. 607 del 29 novembre 2011, ha letteralmente “demolito” il bilancio di previsione del Comune, determinando, per la prima volta, responsabilità direttamente attribuibili all’amministrazione Arena. Durissima la critica fatta dalla magistratura contabile, che non risparmia nemmeno i revisori contabili, colpevoli di aver attestato l’insussistenza di gravi irregolarità contabili nella relazione di accompagnamento al bilancio di previsione per il 2011. “Al contrario – si legge nella deliberazione – al termine dell’attività istruttoria svolta dalla Corte dei conti, sono state riscontrate irregolarità contabili gravi, suscettibili di pronuncia specifica, non superate dalle giustificazioni fornite dal sindaco e dall’organo di revisione”. comune reggio calabriaIn particolare, dopo aver contestato i ritardi nell’approvazione dei documenti contabili e la mancata approvazione del rendiconto 2010, la Corte elenca una serie di gravissime inadempienze per rimediare alle quali chiede “l’adozione delle necessarie misure correttive”. Nei nove paragrafi in cui si sostanzia il provvedimento sanzionatorio si legge di tutto: l’incremento della spesa corrente di oltre 10 milioni di euro, il disavanzo di oltre 15 milioni di euro degli equilibri di bilancio di parte corrente, l’esistenza di debiti fuori bilancio pari a 25 milioni di euro e riferibili in linea di massima alle rilevanti esposizioni debitorie del Comune nei confronti delle società partecipate, l’assenza della documentazione giustificativa dell’iscrizione in bilancio di entrate pari a oltre 146 milioni di euro, il presumibile superamento dei limiti di contenimento delle spese, la presenza di procedure di Project Financing per circa 74 milioni di euro che, non essendo corredate da provvedimenti idonei a giustificarle, dovrebbero essere espunte dal bilancio. Ed ancora: l’omissione della procedura di ricognizione dell’oggetto delle società partecipate obbligatoria per legge, il mancato seguito alle osservazioni e ai rilievi mossi sugli strumenti di finanza derivata, il mancato rispetto del Patto di Stabilità per l’anno 2010 e la costruzione del bilancio 2011 senza il conteggio delle conseguenti sanzioni, la mancata approvazione del programma degli incarichi di collaborazione autonoma e la violazione delle disposizioni in materia di personale e contrattazione integrativa, nonché le irregolarità sull’iscrizione delle entrate derivanti dal piano di alienazione del patrimonio immobiliare. Insomma dire che dal provvedimento della Corte dei Conti emerge un quadro davvero disastroso delle casse comunali è poco. Ciò che fa più male è però che le anomalie contabili a Palazzo San Giorgio proseguono nonostante il cambio della guardia sulle poltrone del potere; anomalie che vanno ad aggravare la già difficilissima situazione finanziaria della nostra città. Ma se non ci tirano fuori loro – i nostri cari politici locali – da questa situazione, chi lo farà? Attendiamo risposte!

Consuelo Occhiuto

 

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