Mitt Romney sarà lo sfidante di Obama

Doveva essere battaglia, e battaglia è stata. Come non accadeva oramai da diversi anni, le primarie repubblicane si sono trasformate in un testa a testa entusiasmante tra il vincitore e favorito alla vigilia, Mitt Romney e Rick Santorum. Il candidato appoggiato dai poteri forti di Wall Street ha raggiunto l’obiettivo nomination con uno scarto minimo di soli otto voti nei confronti dell’outsider Santorum.Per tutta la notte si sono fatti i conti con una percentuale di voti quasi identica. Entrambi si erano fermati al 25% delle preferenze, con uno scarto minimo di qualche decimale, tradotto in otto voti di scarto con 30mila e 15 voti per il primo, contro i 30mila e 7 per il secondo. Alle loro spalle si sono piazzati Ron Paul, seguito da Newt Gingrich, Rick Perry e Michelle Bachmann. Scorrendo i dati statistici si capisce che il Caucus appena passato è stato uno dei più combattuti della storia. In passato situazioni simili si erano verificate nel 1980, quando George H.W. Bush aveva battuto Ronald Reagan per due punti percentuali e nel 1996, quando Bob Dole aveva battuto Pat Buchanan di 3 punti percentuali, con il 26,3% dei voti, il livello più basso nella storia del caucus. È già iniziata dunque la lunga corsa verso la Casa Bianca, che porterà il popolo americano a scegliere il proprio condottiero in questi anni tristi e bui per le economie occidentali. Barack Obama dovrà vedersela con il malumore crescente degli americani, schiacciati dalla crisi economica e senza prospettive. Staremo a vedere chi la spunterà nella corsa verso il posto di comando dell’ormai ex prima economia mondiale, superata dai paesi del Bric (Brasile, Russia, India e Cina) in enorme espansione.

Salvatore Borruto

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