Jack Kerouac, il progetto di un film con Marlon Brando

20120109-004631.jpgJack Kerouac aveva intenzione di trarre un film dal suo capolavoro, On the road, e avrebbe voluto Marlon Brando come attore protagonista. A rivelarlo è una lettera inedita ritrovata nel 2005, battuta poco tempo fa all’asta da Christie’s , e pubblicata integralmente dall’ Huffington post (in Italia si può leggerne la traduzione sul sito del bimestrale letterario free press Satisfaction all’indirizzo www.satisfiction.me ).
Lo scrittore mito della Beat Generation, noto per la sua timidezza, scrive all’altrettanto mitico attore americano da Orlando, dove viveva in compagnia della madre, nel 1957, proponendogli di comprare i diritti del romanzo. Kerouac avrebbe voluto Brando nella parte di Dean Moriarty, il personaggio ispirato all’amico Dean Cassady, mentre egli stesso avrebbe interpretato Sal Paradise, alter ego dello scrittore, protagonista e voce narrante della storia ambientata sulle leggendarie grandi strade americane, ricche di storia, cultura e musica. “Non preoccuparti della struttura del libro – scrive Kerouac a Brando – saprei comprimere e riorganizzare la trama quel tanto che basta per farne un film dalla struttura perfettamente accettabile: rendendolo un viaggio unico invece che una serie di viaggi da una costa all’altra, come avviene nel romanzo,un viaggio di andata e ritorno che parte da New York, passa per Denver, fino ad arrivare a Frisco, in Messico, a New Orleans e poi di nuovo a New York.” “Già mi vedo le belle inquadrature – continua lo scrittore – che potrebbero essere fatte con la camera sul sedile anteriore della vettura che mostra la strada (giorno e notte) che scorre davanti al parabrezza, mentre Sal e Dean chiacchierano fra di loro. Volevo che fossi tu a fare la parte di Dean perché lui(come sai) non è uno di quei pazzi a cui piace viaggiare, andare spericolati ma un vero irlandese assennato(in realtà un gesuita). Tu farai Dean e io farò Sal (così mi ha detto la Warner Bros) e io ti mostrerò come si comporta Dean nella vita reale.” Kerouac accenna anche ai propri bisogni economici “Voglio essere libero di scrivere ciò che mi passa per la testa e riuscire a sistemare me e mia madre per la vita, così sarò libero di andarmene in giro per il mondo a scrivere di Giappone, India, Francia, etc”. Parla anche del cinema americano paragonandolo a quello francese: “Quello che vorrei è rinnovare il teatro e il cinema in America, dar loro un tocco di spontaneità, rimuovere il preconcetto della “situazione” e far sì che la gente si senta bollire il sangue come se si trattasse di vita reale. Questo è ciò che intendo per mettere in scena: non una trama in particolare, non un significato in particolare, ma solo il modo in cui le persone sono. Tutto ciò che scrivo lo faccio immaginandomi di essere un Angelo che torna sulla terra e la vede con occhi tristi così come essa è. Io so che tu approvi queste idee, e guarda caso anche il nuovo spettacolo di Frank Sinatra è improntato sulla spontaneità, che è il solo modo per arrivare da qualsiasi parte, sia nel mondo dello spettacolo che nella vita.” “I film francesi o quelli degli anni trenta sono ancora di gran lunga superiori ai nostri, – continua – perché i francesi hanno lasciato libertà ai loro attori e gli scrittori non sono stati a cavillare sul tipo di intelligenza che ha il pubblico dei film, hanno parlato con la loro anima all’anima di chi li ascoltava e sono stati subito compresi.”20120109-004505.jpg
Il progetto così fortemente voluto dallo scrittore, tuttavia, non si realizzò mai. “Se l’idea ti piace, facciamo in modo di vederci a New York la prossima volta che passi, oppure in Florida dove sto, – scriveva ancora a Brando- ma quello che davvero conta è parlarne, perché ho l’impressione che ne possa nascere qualcosa di davvero grande”. Infine un incoraggiamento: “Avanti, Marlon, non stare con le mani in mano e rispondi.” Brando, però, che qualche anno prima aveva vinto l’Oscar per Fronte del porto, non comprò mai i diritti e non se ne fece nulla. Il sogno del grande scrittore, nato a Lowell in Massachussets, non si realizzo’. Il film ispirato al suo capolavoro vedrà la luce soltanto quest’anno, per la regia di Walter Salles, lo stesso che ha già portato sul grande schermo un altro grande viaggio: I diari della motocicletta di Che Guevara.

Giusy Palamara

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