Siria si prospetta un intervento militare

Prosegue la repressione in Siria. La cittadina di Homs epicentro della rivolta contro il regime di Hassad, è stata profondamente bombardata e messa a ferro e fuoco dalle forze governative, causando centinaia di morti e feriti. Secondo le prime ricostruzioni, dei testimoni oculari riferiscono di oltre 50 uccisi, tra cui bambini. Ma si tratta di un bilancio provvisorio vista l’impossibilità in molti casi di recuperare i cadaveri dalle macerie e identificarli. Nelle ultime ore inoltre si era sparsa al voce di neonati uccisi nelle incubatrici degli ospedali della cittadina, smentita però dalla tv di stato. L’Unione Europea si sta attrezzando per l’emergenza, mandando delle squadre di esperti in loco, per cercare di avere dati certi sulla situazione in corso nel paese mediorientale. Secondo fonti del Pentagono, citate dalla Cnn, per la prima volta gli Usa stanno esaminando l’ipotesi di un intervento militare. Una secca smentita è arrivata dall’Unione Europea, la quale ha escluso categoricamente l’eventualità di una simile decisione, affermando che: «La Siria non è la Libia». La Ue, come già accennato sopra, sta preparando l’invio di tre squadre di emergenza a Beirut, Amman e possibilmente a Damasco, al fine di: «Coordinare l’azione sul terreno in vista delle future operazioni, inclusa l’evacuazione delle migliaia di cittadini europei».

Salvatore Borruto

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