Cina, sette anni di reclusione per una poesia

Che in Cina i diritti umani siano calpestati ogni giorno oramai è un dato di fatto. Ma che si arrivi a condannare un dissidente con sette anni di reclusione, solamente per avere scritto una poesia scomoda è davvero sconcertante. A essere condannato è stato il dissidente cinese Zhu Yufu, reo come già accennato sopra, di avere composto dei versi di una poesia, giudicata “sovversiva” dal regime comunista cinese. A denunciare l’accaduto (uno dei tanti casi che avvengono nella Cina del Terzo Millennio), è stata  l’organizzazione China Human Rights Defenders. Secondo l’organizzazione il processo si è svolto il mese scorso nella città orientale di Hangzhou, alla presenza della moglie e la figlia del dissidente. Il dissidente inoltre ha già scontato due condanne, per un totale di nove anni in carcere. Zhu, un cinese di 58 anni, secondo le indiscrezioni filtrate, è  stato accusato di «incitamento alla sovversione» per aver pubblicato online la sua poesia dal titolo “È il momento”. Il tutto è avvenuto l’anno scorso quando ci fu una mobilitazione su Internet per manifestazioni di protesta in Cina. Ecco alcune parti del testo della poesia: «Muovete i piedi e andate in piazza, fate una scelta, la Cina appartiene a tutti. La scelta è nostra. È tempo di scegliere il nostro futuro per la Cina».

Salvatore Borruto

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