Indagini vicine ad una svolta per la bomba esplosa nella scuola brindisina il 19 Maggio. La polizia ha messo “sotto torchio” un pensionato, un paesino della provincia di Lecce. In un primo momento non si erano avute notizie di un fermo giudiziario ma si sapeva che gli indizi sull’uomo cominciavano ad essere pesanti. Avrebbe fatto le prime ammissioni di responsabilità circa la preparazione dell’ordigno. Il movente dell’attentato che ha causato la morte della giovane M.B. ed il ferimento di altre 5 studentesse non è ancora chiaro, sarebbe da ritrovarsi tra motivazioni di carattere personale dell’attentatore nei confronti della scuola o addirittura in vicende che nulla hanno a che vedere con l’Istituto Morvillo-Falcone. Le telecamere di sorveglianza di strade limitrofe all’istituto avrebbero più volte ripreso l’uomo e la sua autovettura vicino al luogo dell’esplosione anche nei giorni precedenti così come i controlli sulle celle dei telefonini hanno evidenziato che era in zona. Gli investigatori dopo circa 9 ore di interrogatorio hanno avuto le prime conferme ma c’è ancora evidentemente da approfondire. L’epilogo della vicenda dovrebbe essere vicino, i cittadini di Brindisi hanno bisogno che il colpevole sia assicurato alla giustizia per tornare alla normalità e soprattutto bisogna arrestare l’assassino della piccola.