Mali. Continua la furia degli islamisti a Timbuctù

L’inestimabile patrimonio artistico-culturale di Timbuctu’ , splendida città del Mali, rischia di andare perduto. Il Mali infatti, nella giornata di ieri, per voce della ministra, ha lanciato un appello alle Nazioni Unite, affinché un provvedimento venga preso in ordine alle criminose distruzioni che si stanno verificando per mano degli integralisti islamici Ansar Dine, legati ad Al Qaeda. Sono ormai tre, secondo fonti locali, i mausolei totalmente distrutti,( Sidi Mahmoud, Sidi Moctar e Alpha Moctar) e i profanatori non sembrano avere intenzione di fermarsi. La ministra, ha chiesto la solidarietà internazionale ed ha condannato le distruzioni compiute dagli integralisti islamici, chiudendo il suo discorso con un: “Dio aiuti il Mali. Timbuctù conta sedici mausolei e cimiteri in tutto che risalgono alla prima fase di islamizzazione dell’Africa ed era stata proclamata patrimonio dell’Umanità nel 1998. Pare che alla base di tali distruzioni, secondo una prima corrente di pensiero, ci sia l’intenzione di render noto il disappunto per l’attività svolta dall’Unesco, considerata come un “volersi infiltrare” nei loro affari. Secondo una differente chiave di lettura sembrerebbe invece che i ribelli Ansar Dine, sostengono che i santuari siano in contrasto con gli insegnamenti della legge islamica. Ciò che è certo è che si può facilmente parlare di un furia distruttrice paragonabile a un crimine di guerra. Il presidente dell’Unesco, Alissandra Cummins, in un comunicato ha invitato le parti coinvolte nel conflitto a dare prova di responsabilità. Solo due giorni fa, l’agenzia dell’Onu aveva inserito la città nella lista del patrimonio dell’umanità in pericolo. Anche dalla Francia arriva la dura condanna alla distruzione dei mausolei. Si tratta, afferma il ministero degli Esteri, di un atto intollerabile.

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