La crisi delle grandi “piazze” del basket italiano

Treviso e Fortitudo Bologna. Due grandi nomi del recente passato della pallacanestro italiana che, non meno di dieci anni fa, si giocavano in più di un’occasione il titolo italiano nell’atto conclusivo della stagione hanno vissuto insieme un’altra situazione. Questa volta però, sono riunite nella cronaca di un fallimento: entrambe, infatti, non si presenteranno ai nastri di partenza del prossimo campionato in nessuna categoria. O meglio, Treviso riparte dalla C Regionale ma per il semplice fatto che la famiglia Benetton non ha voluto perdere il controllo del settore giovanile ed ha dovuto iscrivere la squadra in un campionato, decisione questa che ha preclusa alla neonata società creata da una cordata con a capo l’ex bandiera Riccardo Pittis, di prendere il posto della Benetton in Serie A e ridare alla città veneta la massima categoria. La richiesta di affiliazione non è stata accettata dal consiglio federale ed adesso Treviso non c’è più e se ne va un pezzo di storia anche se la nuova proprietà ha fatto ricorso. Stesso discorso al Bologna, sponda Fortitudo che, dopo tanti tentativi di rinascita e tanti imprenditori che hanno sedotto ed abbandonato i tifosi delle Aquila, la decisione della Federazione è stata quella di radiare il prestigioso marchio cancellando dalla mappa del basket nazionale e se ne va così un pezzo di storia ed una delle tifoserie più competenti ed appassionate del circuito. Niente da fare dunque per due piazze storiche che hanno dato tanto al movimento cestistico italiano che conferma in questa calda Estate 2012 di attraversare un momento di grande difficoltà. Non si può non parlare di grande crisi quando ancora, a metà Luglio, non si è riusciti a stilare la composizione dei principali campionati nazionali e quando si registrano defezioni e fallimenti anche clamorosi. Tutto questo sta rallentando anche il processo di crescita di una realtà come la Viola che sta portando avanti un progetto positivo da quando Gian Cesare Muscolino ha preso in mano la società di Via Pio XI. I reggini sono stati ammessi con riserva in Serie A Nazionale ma ancora non possono festeggiare perché devono aspettare il 26 Luglio, termine ultimo per regolarizzare le posizioni delle formazioni che sono state ripescate in legadue e, di conseguenza, in terza serie. Tutto questo sta bloccando il mercato nero arancio anche se il direttore generale Condello non starà con le mani in mano e si sta già muovendo in attesa della ratifica ufficiale. Giorni caldi in tutti i sensi in casa Viola e per l’Italia del basket che, ogni anno, fa la conta delle defezioni. Il pensiero che ne consegue è questo: Ma non sarà il caso di cambiare qualcosa? Oppure la Federazione ama gestir queste situazioni che sicuramente non fanno bene ad uno sport in cerca di rilancio ma che non riesce a trovare una strada per risalire anche perché i dirigenti fanno finta che i problemi non esistono. L’ultima speranza è il ritorno di Petrucci come presidente Federale; starà all’ex numero uno italiano del CONI trovare rimedio ad un male che ha sfiancato lo sport con la palla a spicchi.

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About the Author: Giuseppe Dattola