una Federazione del Basket da “rifondare”

L’Estate 2012 verrà ricordata come quella degli orrori. Non si tratta però di fatti di cronaca o di una nuova corrente cinematografica ma è il titolo del film girato dai dirigenti della Federazione Italiana Pallacanestro che sono riusciti a tessere una trama infinita con epilogo che non voleva arrivare mai. Indecisioni, regole cambiate in corsa, ricorsi, ripescaggio prima accettati poi revocati, spostamenti di sede, acquisizioni di titoli sportivi, eccetera eccetera. La Fip non si è fatta mancare nulla ed il risultato è stato quello di indispettire quasi tutti gli addetti ai lavori del basket italiano, coinvolti da questa insicurezza che ha debilita ancora di più un movimento già in grave difficoltà. Tutto questo ha prodotto delle conseguenze dirette come la sparizione di alcune piazze importanti e l’arrabbiatura di alcune realtà emergenti, in primis la Viola , tenuta in una sorta di limbo per tante settimane dopo la regolare richiesta di ripescaggio da parte della società del presidente Muscolino. Fip in panne dunque e campionati tutti da decifrare con la spada di damocle della riforma prevista nella prossima estate che genererà altra confuzione e malcontento dato che si è stabilito che la Legadue cambierà denominazione e diventerà torneo con statuto dilettantistico dopo la decisione del Maggio scorso. Ci saranno nuove denominazioni delle principali serie del basket, ci sarà tanta confusione dato che ancora non si sono stabiliti i criteri in modo definito. C’è speranza per uscire da questa situazione? Forse si perché tornerà alla guida della pallacanestro italiana un uomo come Gianni Petrucci, vecchio dirigente cestistico e presidente uscente del CONI. Le sue capacità sono conosciute a tutti e ci si augura che possa resettare tutto e ripartire da zero cambiando in modo positivo regole e, soprattutto, facendo un rimpasto degli attuali vertici federali che si sono dimostrati non in grado di poter essere all’altezza di prendere decisioni in un sport che vive la peggiore crisi. Serve una mano forte e tanto lavoro; Petrucci lo sa ed è pronto ad accogliere l’ennesima sfida della sua prestigiosa carriera. Intanto, siamo nel vivo ancora della telenovela di un’Estate 2012 che sicuramente non deve essere dimenticata; peggio di così è difficile fare. La speranza è che si sia toccato il fondo e che si possa ripartire dagli errori commessi in questi ultimi anni per ridare linfa ad una disciplina che potrebbe tornare ai fasti di un tempo dato il bacino d’utenza ma che si getta da sola la zappa sui piedi grazie alle invenzioni di alcuni uomini che dovrebbero occuparsi d’altro ma che invece si sono presi l’onore e l’onore di definire le situazioni più importanti dello sport con la palla a spicchi.

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About the Author: Giuseppe Dattola