Economia Politica 8

Dopo avere approfondito le questioni riguardanti la domanda, esaminiamo questa settimana l’offerta. Mentre la domanda proviene dai consumatori, l’offerta scaturisce dai produttori e/o dai commercianti, che presentano sul mercato la propria merce con l’intenzione di venderla e realizzare, così, un utile. Ci sarebbe da trattare, a tal proposito, della teoria dell’azienda, ma ora ci sposterebbe troppo dalla questione principale: ci torneremo. Ma basta considerare che il produttore o il commerciante hanno giusto diritto a conseguire l’utile, dal momento che stanno svolgendo un’attività economica per la quale hanno investito i propri capitali.  L’offerta è la quantità di merce che i produttori e/o i commercianti immettono sul mercato in coincidenza con un determinato prezzo della merce stessa, od in relazione ad una determinata domanda di quella merce medesima. La differenza sta in diverse forme di mercato, di cui abbiamo già scritto in precedenza. Ma questi due parametri potrebbero non essere sufficienti, poiché è necessario considerare anche i costi di produzione della merce. Ma andiamo per ordine. L’offerta ha un rapporto diretto con il prezzo, nel senso che in presenza di prezzi crescenti un produttore od un commerciante saranno indotti ad offrire quantitativi crescenti di merce, attratti da utili crescenti. Ma cos’è l’utile? L’utile è la differenza fra il prezzo di vendita della merce ed il costo di produzione della merce medesima. Per cui il prezzo sarà interessante solamente quando sarà superiore del costo unitario. Se il prezzo di mercato è basso in rapporto al costo unitario, la produzione non sarà conveniente. Ecco, quindi, che l’imprenditore valuterà la convenienza a produrre una determinata merce tenendo in considerazione diversi fattori:

  1. La domanda di quel bene. Di solito all’aumentare della domanda di un bene aumenterà il prezzo di quel bene stesso, e questo potrebbe rendere remunerativo il prezzo per il produttore, perché potrebbe portare a coprire il costo unitario; anche se si potrebbero considerare tutti quei casi in cui si preferisce vendere anche in presenza di prezzi poco, o per niente, remunerativi, pur di rimanere sul mercato (quando ci occuperemo della teoria d’azienda, cercheremo di approfondire il concetto per cui Il fine dell’azienda è … l’azienda);
  2. Il tipo di mercato. Vi sono alcuni beni, dei quali abbiamo già scritto la scorsa puntata, che hanno una elasticità bassissima rispetto al prezzo, e sono i beni assolutamente indispensabili. I produttori di questi beni dormono sonni tranquilli, perché la domanda è abbastanza rigida, pertanto anche l’offerta sarà prestabilita, a prescindere dal prezzo;

Ma le condizioni dell’offerta inducono i produttori a svolgere accurate analisi dei metodi di produzione, in particolare delle tecnologie applicate. E questo è indispensabile, dal momento che in moltissimi casi il prezzo di vendita delle merci non è modificabile in nessuna altra maniera; e l’unico modo che ha il produttore di rimanere sul mercato è quello di ridurre i costi unitari. Come? Quasi sempre attraverso processi di innovazione tecnologica.

L’offerta, e le conseguenti scelte, dipende anche dal prezzo dei mezzi di produzione e delle materie prime. L’esempio più facile riguarda il prezzo dei carburanti per autotrazione in Italia: l’aumento del prezzo dei prodotti petroliferi determina immediatamente un aumento del prezzo delle merci che vengono distribuite su gommato, con conseguente riduzione della quantità domandata.

Prof. Giuseppe Cantarella

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano