La Vicepresidente Stasi sulla richiesta al Governo di una Zona Economica Speciale (ZES) nell’area del Porto di Gioia Tauro

Antonella StasiLa Vicepresidente della Giunta regionale Antonella Stasi è intervenuta sull’approvazione, avvenuta nella seduta odierna di giunta, di un provvedimento di indirizzo con cui la Regione chiede al Governo la creazione di una Zona Economica Speciale (ZES) nell’area del Porto di Gioia Tauro. “A distanza di quasi 10 anni – ha detto Antonella Stasi -, la Zona Franca attivata nel porto di Gioia Tauro, che occupa un’area di soli settanta ettari, è stata di fatto un fallimento. Serve oggi una visione diversa, ovvero la creazione di una zona di attività logistica allargata, separata comunque dal territorio comunitario, in cui esistano condizioni realmente incentivanti per gli investitori. Serve orientarsi verso la creazione di una Zona Economica Speciale (ZES), che occuperà invece un’area pari a 740 ettari. Nel mondo – ha proseguito – sono state realizzate numerose aree logistico-industriali (Zone Franche, Distripark etc.) situate nei retro porti di realtà portuali, in cui vengono svolte attività industriali, imprenditoriali, produttive e logistiche alimentate dalla presenza di merci movimentate dal porto adiacente. I vari modelli esistenti su scala mondiale, di fatto presentano numerosi punti di raccordo, ma il modello di sviluppo ritenuto più idoneo per Gioia Tauro è tuttavia quello che viene definito Zona Economica Speciale. L’idea alla base di una zona economica speciale è che può essere in grado di stimolare una rapida crescita economica attirando investitori stranieri, e diverse nazioni hanno sperimentato un boom economico a seguito della loro applicazione. Chiederemo al Governo Nazionale – ha detto ancora la Vicepresidente – di supportarci e rendersi promotore insieme con la Regione Calabria presso la Commissione Europea a Bruxelles. In gran parte dei casi, l’introduzione di agevolazioni specifiche non può essere liberamente decisa dai governi nazionali ma sono invece necessari provvedimenti ad hoc, per i quali è richiesta la notifica alla Commissione Europea per la verifica di coerenza con le normative comunitarie, in particolare con l’art. 87 del trattato istitutivo della Comunità Europea in materia di aiuti di stato. La ZES appare dunque la ricetta ideale per rilanciare i foreign direct investment in Italia, cioè investimenti Esteri in Italia catalizzando l’interesse di grandi gruppi internazionali che oggi non sono in Italia creando dunque occupazione e sviluppo economico. Tali benefici sono attesi in misura nettamente superiore alle perdite che l’erario sostiene per mettere in piedi il sistema di incentivazione dal momento che si tratta di entrate fiscali al momento inesistenti. In altre parole, se si considerano soltanto i benefici e gli oneri marginali che derivano dalla creazione di una ZES a Gioia Tauro, il saldo rimane di gran lunga favorevole. Sollecitiamo sin d’ora – ha concluso la Vicepresidente della Giunta Stasi – il governo nazionale affinchè si faccia in fretta prima che la Grecia, riesca a realizzare il suo progetto che sappiamo bene punta ad un’area proprio nei pressi del porto di Pireo dove è operativo un gran terminal container, concorrente di Gioia Tauro”.

g.m.

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