Ucciso in Libia l’ambasciatore americano

L’ambasciatore americano in Libia Chris Stevens è rimasto ucciso, in seguito a dei durissimi attacchi alla sede della rappresentanza americana di Bengasi. A riferire della morte del diplomatico americano l’emittente araba al Arabiya, la quale riferisce di scontri durissimi e di fuoco appiccato nella struttura che ospitava gli uffici a stelle e strisce.

Secondo le prime ricostruzioni, l’ambasciatore assieme ad un altro funzionario e dei marines, sarebbero morti per asfissia, causata dal fortissimo fumo che si era propagato per tutti i locali. Il bilancio complessivo è di quattro morti.

L’assalto è collegato a un film sulla vita del profeta Maometto, mentre secondo altre fonti ha pesato anche l’anniversario dell’11 settembre.

Così il console italiano a Bengasi, Guido De Sanctis sulla vicenda: «Ho sentito tutto, compresi un paio di fischi di pallottole perdutesi dal mio lato. Molto fumo e qualche fiamma, caos per uscire dall’area, ma non ho visto cortei in fuga o ambulanze improvvisate, che comunque avevano a disposizione il lato opposto della strada, quello verso l’Università. Dalla quantità degli spari, se non ci sono stati feriti vuol dire che tutti miravano a caso».

Tra gli organizzatori ci sarebbero diversi membri della milizia islamica Ansar Al-Sharia. Secondo fonti concordanti, i violenti scontri a fuoco sono andati avanti per diverse ore, almeno tre.

Salvatore Borruto

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