La Fiamma denuncia l’ennesimo esempio di disequità nazionale

Sappiamo tutti che i burocrati di Stato godono di stipendi da favola, ovviamente godranno della relativa sostanziosa remunerazione del Trattamento di Fine Rapporto (o “buonuscita”), e della super pensione altrettanto favolosa. Visto il momento di particolare difficoltà in cui versa l’economia del nostro Paese, però, pensavamo che tali esosi compensi fossero, mediante una legge ad hoc, leggermente ritoccati in modo da lenire i morsi della crisi a beneficio delle classi sociali più deboli. Invece nulla di tutto ciò, e complici dello status quo per questa categoria sono stati in maniera trasversale e votando contro il taglio di detti benefici i vari Finocchiaro, Bianco, Gasparri, Iachino e tantissimi altri. Gli stessi che puntualmente si presentano addolorati dinanzi ai disoccupati, ai licenziati e agli esodati a dare la loro solidarietà come se nulla fosse, senza ritegno e con una faccia di bronzo tale da subire, come qualche giorno fa è capitato, gli sputi e gli spintoni dei minatori sardi, giustamente preoccupati per la prospettiva di licenziamento sempre più reale. Quanta ipocrisia, quanti discorsi al vento, quante lacrime dovremmo ancora versare per poter trovare un minimo di serenità? Le banche, le sole ad essere state beneficiate dal decreto salva Italia e dalla BCE, trovano mille cavilli burocratici per non poter prestare somme risibili a un lavoratore con stipendio fisso-medio, tutti noi, in un momento così difficile siamo costretti a chiedere, restituendo con interessi usurai, poche migliaia di euro per poter assicurare il minimo dispensabile alle nostre famiglie, e perché ciò avvenga dovremmo dare garanzie e certificazioni ai vari istituti di credito, alle tantissime agenzie spesso in mano a cosche malavitose o alle nostre stesse amministrazioni. Ciò non avviene per i cosiddetti “Gold man”, sfruttatori del sistema nazionale ma servi del capitalismo globale per il quale lavorano. Questi, infatti, oltre a guadagnare milioni di euro possano, con interessi pari al 2% avere accesso a un credito che supera i 150.000 di euro, e vorremmo sapere perché tale divario, il perché a noi comuni mortali viene rifiutato un piccolo prestito con risvolti umilianti e invece, per i “Gold Man” del sistema vengono canalizzate somme stratosferiche a tassi ridicoli. Questa è Giustizia? Questa è Equità? Questo è senso di Responsabilità? È il momento di dire basta, le parole stanno a zero, è ora di sputare in faccia il nostro disgusto a questi “signori”, usurai con il popolo e caritatevoli con i loro complici. BASTA! BASTA! BASTA! Bisogna diffondere lo sdegno ed il dissenso, con voce chiara e forte a sostegno vero del Popolo.

Antonio Giordano – vice-segretario provinciale Fiamma Reggio

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