
Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Novembre 2012 ore 17 e 29
Medio Oriente – Settimo giorno di offensiva delle forze israeliane. I bilanci aggiornati parlano di oltre 95 morti tra i palestinesi. La situazione, nonostante il buon ottimismo appare pericolosamente in stallo. Da un lato Israele, con la minaccia dell’attacco via terra, qualora non cessi il lancio di missili. Dall’altro Hamas, che si dice pronta alla tregua, con lo stop degli attacchi israeliani. Nonostante tutto, il premier egiziano Hisham Kandil, si è detto fiducioso che: «si possa arrivare presto a qualcosa che fermi la violenza. Il negoziato è entrato in una fase importante».
Mentre in Egitto si lavora alla tregua, parallelamente la macchina diplomatica internazionale si sta muovendo. In prima linea il nostro paese: Mario Monti si è detto «estremamente preoccupato per l’escalation di violenza»; e anche il presidente Giorgio Napolitano, ha esortato a «evitare il peggio». Per il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, una tregua potrebbe arrivare «nelle prossime ore», anche perché Israele non ha alcuna fretta di imbarcarsi in un’offensiva di terra. Anche il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello per un cessate il fuoco immediato, mentre è diretto al Cairo dove si unirà ai colloqui in corso per una possibile tregua.
Salvatore Borruto