Ultimo aggiornamento giovedì 29 novembre 2012 ore 19 e 10
Dopo diversi tentennamenti l’Italia ha detto si all’entrata della Palestina nell’Onu. Il presidente dell’Anp, Abu Mazen, cerca il riconoscimento della Palestina come Stato osservatore non membro. La risoluzione, che darà un implicito seppur solo simbolico riconoscimento alla sovranità statuale palestinese, dovrebbe passare con un’ampia maggioranza. Al momento solo una manciata di Paesi, insieme a Israele e Usa, voteranno contro. La situazione medio-orientale ha spaccato in due l’Europa. I 27 infatti non hanno fatto fronte comune al palazzo di vetro. La risoluzione avrà l’appoggio della maggioranza dei Paesi Ue: i Paesi europei favorevoli saranno almeno 15 (Francia, Spagna, Danimarca, Irlanda, Portogallo, Austria, Lussemburgo, Cipro, Malta, Finlandia, Grecia, Belgio); la Repubblica Ceca, l’Olanda e la Bulgaria dovrebbero votare contro; la Germania e la Gran Bretagna si astengono Fastidio e delusione sono stati espressi da Israele sulla posizione italiana: «Siamo molto delusi dalla decisione di Roma – uno dei migliori amici di Israele – di sostenere l’iniziativa unilaterale dei palestinesi. Tale iniziativa indebolisce le relazioni tra israeliani e palestinesi fondate sugli Accordi di Oslo. Dopo quattro anni in cui i Palestinesi hanno rifiutato di tornare al tavolo negoziale assistiamo ora al tentativo palestinese di influenzare i risultati dei negoziati stessi per mezzo di istituzioni internazionali. Questa mossa, non soltanto non migliorerà la situazione sul terreno, ma aumenterà le preoccupazioni di un ritorno alla violenza e, soprattutto, allontanerà le prospettive di pace».
Salvatore Borruto