Problemi su problemi in casa PD. Caos, caos, caos …

I candidati del Partito Democratico al Senato alle elezioni politiche del 2013 sono stati decisi e votati martedì 8 gennaio dall’ufficio elettorale e dalla direzione nazionale del partito. Le liste presentano ancora alcuni spazi bianchi: quelli, pochissimi, nei primi posti, sono a disposizione del segretario Pier Luigi Bersani per annunci di candidature dell’ultimo minuto; quelli in fondo alle liste, di certo ineleggibili, saranno riempiti a ridosso della data di presentazione delle liste al ministero degli Interni. Le liste sono state composte incrociando le decisioni della segreteria del PD e il risultato delle primarie per i parlamentari. 

Non appena resi noti i nomi, ecco che cominciano le polemiche ad iniziare dalla regione Puglia. “Scalfarotto e Losacco non hanno i meriti per la posizione occupata; Aver paracadutato Losacco e Scalfarotto nella lista pugliese in una posizione privilegiata è il tradimento dello spirito delle primarie, oltre alla violazione del regolamento per le candidature che della deliberazione della Direzione regionale del PD”.

Lo afferma la senatrice uscente Colomba Mongiello che ha formalmente presentato ricorso contro la decisione della Direzione nazionale che “mi ha retrocessa di due postazioni, assegnando le stesse a due persone rispettabilissime, ma che non mi pare incarnino quelle eccellenze che il regolamento e lo statuto impongono per qualificare le liste del Partito Democratico”. Ancor più grave risulta la candidatura al numero 13 del deputato uscente Alberto Losacco, che i resoconti della Camera non ci restituiscono come ‘rappresentativo di interessi diffusi e territoriali’, Il principale merito che lo stesso Losacco si attribuisce è aver svolto il compito di capo della segreteria politica di Dario Franceschini. Mi auguro che la Commissione nazionale di garanzia presieduta da Luigi Berlinguer voglia accogliere il mio ricorso, fondato su oggettive motivazioni”. Queste le critiche e accuse della senatrice uscente Mongiello. Diciamo che se la campagna elettorale non sia entrata nel pieno delle lotte politiche, i problemi che si presentano al segretario Bersani, non sono di poco conto, e già fanno scricchiolare le fondamenta, che si pensavano solide, di questo inizio di alleanze interne al PD ed esterne. Oltre la regione Puglia ci si mette anche Il Presidente del gruppo del Pd sardo alla regione, Giampaolo Diana, il quale lamenta il fatto che, proprio nella composizione delle liste, non è stato rispettato il voto delle primarie dei parlamentari.

Il cosiddetto “listino” del Segretario Bersani avrebbe scombussolato tutto. Nonostante l’ottimo risultato ottenuto da alcuni candidati a queste ultime consultazioni primarie, alcuni di questi sono stati inseriti nelle posizioni che gli potrebbero precludere la possibilità di ottenere un seggio. Diciamo che agendo in questa maniera, le tanto sbandierate volontà di dare voce al territorio vengono messe in secondo piano rispetto al volere e alla voce potente della Direzione Nazionale e dei soliti noti.

I problemi oltre che interni sono anche esterni; il segretario Bersani deve fare i conti con il partito di Monti-Fini-Casini e cerca di capire cosa vogliano fare se stare con loro o contro di loro. Diciamo pure, che non si prospettano momenti facili per il PD e la coalizione di centrosinistra. Osserveremo cosa accadrà nei prossimi giorni.

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About the Author: Carlo Viscardi