Legge e sanzioni contro l’abbandono degli animali

12\01\2013 – Ai sensi dell’art. 72720130112-141405.jpg del Codice Penale “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da €. 1.000 a €. 10.000. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”. L’abbandono di animali è un reato che si configura, non soltanto in relazione agli animali di affezione, quali ad esempio cani, gatti …., ma anche riguardo agli animali esotici e selvatici, che abbiano perso l’attitudine alla sopravvivenza in condizioni di totale libertà, poichè nati, cresciuti e/o vissuti in cattività; l’elememto soggettivo di tale fattispecie criminosa è costituito sia dal dolo che dalla colpa, ed, in quest’ultimo caso, il reato è perseguibile qualora la condotta dell’uomo sia connotata da “negligenza” ed “incuria” in danno dell’animale. La recente Sentenza della Corte di Cassazione n. 2803/2012 ha posto a fondamento della sua decisione tale articolo del Codice Penale, ravvisando il reato di abbandono nella condotta di una signora che teneva dentro casa ben 70 gatti; la signora nel corso del giudizio di merito ha fermamente ribadito il suo “eccessivo” ed “incondizionato” amore per gli animali, amore che l’ha portata, nel tempo, ad “adottare” presso la sua abitazione i 70 gatti randagi, che, altrimenti, a parere della signora, avrebbero patito la fame ed il freddo e, sicuramente, sarebbero morti. Le indagini svolte in sede di merito hanno, però, dimostrato come disastrose ed assolutamente antigieniche fossero le condizioni ambientali in cui tali animali erano costretti a vivere e, sulla base di tali risultanze probatorie, i giudici della Suprema Corte hanno confermato la sentenza di merito, condannando la signora al pagamento dell’ammenda, cosi come previsto dall’art. 727 c.p., per il suo comportamento “colposo” di incuria.

Avv. Antonella Rigolino

 

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