Scopelliti ha annunciato che l’ospedale di Melito “Tiberio Evoli” sarà accorpato al “Bianchi Melacrino Morelli”

Giuseppe ScopellitiQuesta mattina, all’ospedale “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo, il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, nel corso di una conferenza stampa allargata ai sindaci dell’Area Grecanica, ha illustrato le azioni messe in campo per valorizzare il nosocomio. All’incontro con i giornalisti – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – sono intervenuti anche il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria Rosanna Squillacioti, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi-Melacrino Morelli” Lillino Bellinvia e i dirigenti Franco Sarica ed Enzo Sidari. Presenti anche i primari che operano agli Ospedali Riuniti Salvatore Costarella (Chirurgia e Chirurgia d’urgenza), Pietro Volpe (Chirurgia vascolare) e Gaetano Topa (Ortopedia). Nell’occasione il presidente Scopelliti ha annunciato che il “Tiberio Evoli” sarà accorpato al “Bianchi- Melacrino-Morelli” e che al progetto, già in fase avanzata, stanno lavorando i manager Bellinvia e Squillacioti. Nel frattempo, comincerà una fase di integrazione funzionale che prevede l’utilizzazione dei tre primari Costarella, Volpe e Topa per interventi chirurgici programmati a Melito Porto Salvo, con un vero e proprio interscambio delle risorse umane ospedaliere tra i due nosocomi. Il presidente Scopelliti ha tracciato quello che sarà il percorso per valorizzare al meglio il “Tiberio Evoli” che, come ha ricordato il Governatore “era stato dimenticato dalla precedente gestione regionale, tanto che nel febbraio 2010 il piano del centrosinistra elaborato da Agenas prevedeva un radicale ridimensionamento dell’ospedale, ridotto ad un semplice pronto soccorso”. “Le iniziative di integrazione attuate – sottolinea Scopelliti – oltre che per le attività chirurgiche, prevedono le convenzioni per le attività ortopediche e radiologiche. Nelle seconda fase verranno poste in essere tutte le azioni previste dall’accorpamento, secondo il modello di ospedale per intensità di cura con piattaforme logistiche di ricovero, in linea con gli indirizzi del Piano Sanitario Nazionale. Questa riorganizzazione prevede una piattaforma ospedaliera con due grandi aree, una chirurgica con 35 posti letto per ortopedia, ginecologia, urologia e chirurgia vascolare, e una di medicina con 20 posti letto, comprese le attività di cardiologia. Previsti, inoltre, gli ambulatori di dermatologia, cardiologia, ematologia, oncologia, genetica medica, terapia antalgica, reumatologia, medicina, neurologia, pediatria, senologia, angiologia, radioterapia, otorino, oculistica, ortopedia, urologia, neurochirurgia, chirurgia vascolare, ginecologia e gastroenterologia, per attività ambulatoriali in day surgery e in day hospital. Naturalmente saranno garantiti il blocco operatorio ed i servizi di pronto soccorso, anestesia, ecografia, radiologia e laboratorio analisi . L’ospedale di Melito – ha detto ancora Scopelliti- è stato abbandonato per troppo tempo, per cui oggi ha bisogno di una ristrutturazione efficace. Abbiamo messo in campo una somma dieci milioni di euro sia per migliorare il plesso e i servizi ospedalieri sia per adeguare la strumentistica alle moderne tecnologie. Il progetto è finalizzato a mettere nelle migliori condizioni di operare non solo i chirurghi Costarella, Volpe e Topa, ma anche le professionalità già presenti sul posto, con cui ci sarà grande collaborazione. Non consento a nessuno di fare strumentalizzazioni, approfittando della campagna elettorale. Non c’è stato nessun parlamentare né alcun consigliere regionale della sinistra che abbia mai chiesto incontri o formulato proposte per questo ospedale, gli unici interlocutori sono i sindaci ed io sono sempre disponibile perché ho a cuore le sorti di questo territorio. Le battaglie vanno fatte solo nell’interesse della collettività – ha concluso Scopelliti – e quello che abbiamo presentato è un serio piano per il rilancio dell’ospedale “Tiberio Evoli”. Il direttore generale del “Bianchi-Melacrino-Morelli Bellinvia ha poi illustrato, tecnicamente, attraverso delle slide, le due fasi, quella dell’integrazione funzionale e poi quella dell’accorpamento. La dottoressa Squillacioti ha annunciato che l’Asp continuerà a operare intensamente sul territorio potenziando e istituendo nuovi ambulatori. Entrando nel dettaglio, rispondendo alle domande dei giornalisti, a proposito della carenza delle ambulanze, la dottoressa Squillacioti ha assicurato che a breve la struttura ospedaliera di Melito avrà due nuovi mezzi. A margine della conferenza stampa, il Presidente Scopelliti ha anche incontrato il “comitato delle mamme” assistite dal parroco dell’Immacolata don Benvenuto Malara, il quale, già durante la conferenza stampa, aveva riconosciuto al Governatore Scopelliti la sua lealtà e il suo impegno per l’ospedale di Melito, invitandolo a realizzare il progetto dell’accorpamento appena annunciato. Scopelliti ha indicato i punti essenziali di questo nuovo progetto e le rappresentanti del “comitato delle mamme” hanno affermato che vigileranno affinché tutto proceda per come previsto, iniziativa che il presidente Scopelliti ha apprezzato. “Bisogna fare squadra – ha sottolineato Scopelliti – per raggiungere gli obiettivi. Il mio sarà un impegno costante, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte affinché l’ospedale di Melito diventi il naturale punto di riferimento per tutta l’area.”. Sulla chiusura del punto nascita, il governatore è stato chiaro: “Il provvedimento assunto non è il frutto della nostra volontà, ma semplicemente l’applicazione di una legge nazionale che non prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti annuali. Anche allora ho avuto il coraggio di venire a Melito a dare spiegazioni, mettendoci la faccia, senza bisogno di intermediari. Mi auguro che in futuro, con l’accorpamento e con l’attuazione del Piano di Rientro, si possano creare le condizioni necessarie per rivedere questa decisione”. I sindaci presenti hanno chiesto un incontro al presidente Scopelliti che si terrà presumibilmente già la prossima settimana, al fine di discutere ulteriormente dell’accorpamento.

c.s.

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