Sorpresi dal personale del Corpo Forestale mentre esercitavano l’uccellagione. Denunciati due soggetti –

rete

Durante i consueti e costanti controlli del territorio mirati alla prevenzione e repressione dei reati prevalentemente in danno all’ambiente, i Comandi Stazione di Locri, Laureana di Borrello e di Stilo hanno sorpreso in due distinte operazioni, persone intenti ad esercitare la pratica dell’uccellagione. I Comandi Stazione di Locri e di Stilo sono intervenuti, a seguito di segnalazione al numero di emergenza ambientale del C.F.S. 1515, nel Comune di Locri sulla spiaggia del lungomare lato nord della città, dove veniva notiziato che era in atto l’esercizio di caccia abusiva con l’ausilio di reti. Giunti in loco le pattuglie notavano la presenza di una rete lunga circa 2 metri per una larghezza di 2, ancorata al terreno tramite n. 2 picchetti di ferro con relativi tiranti laterali, pronta ad essere azionata mediante il tiro di una corda lunga circa metri 20, legata a n. 2 bastoni; la stessa, fatta funzionare all’occorrenza, produceva uno scatto nel momento in cui i volatili si posavano, attirati dal richiamo di un cardellino in stato di sofferenza, poiché lo stesso risultava legato con una imbracatura rudimentale che coinvolgeva collo e ali attraverso un filo attaccato con dei rametti. Inoltre nelle vicinanze vi erano anche 4 gabbie con all’interno 3 cardellini per ogni gabbia ad eccezione di una. Durante il controllo della zona, le pattuglie operanti sorprendevano ed identificavano un soggetto, tale C. G. di 70 anni residente a Locri (RC), il quale era nascosto tra la vegetazione arbustiva creata per l’occasione, tenendo in mano la corda collegata con il sistema di scatto della rete. Si provvedeva immediatamente a bloccare il soggetto e a porre sotto sequestro tutta l’attrezzatura. Considerate le circostanze, veniva effettuata una perquisizione presso l’abitazione di C.G. dove veniva rinvenuto, in un locale annesso alla stessa, 42 gabbie metalliche di varie dimensioni in cui vi erano 15 volatili. Tutto il materiale e gli animali repertati venivano trasportati presso i locali del Comando Stazione. I volatili venivano sottoposti a visita medica da parte del Servizio Veterinario di Locri e successivamente, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, venivano liberati e quindi reintrodotti nell’ambiente naturale. C.G. veniva deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente per i reati di maltrattamento di animali, furto venatorio e violazione della Legge sulla caccia.- Nella seconda operazione, il personale afferente al Comando Stazione di Laureana di Borrello nel corso di un pattugliamento della località “Farinella” in agro del Comune di Galatro (RC) all’interno di un bosco ceduo di leccio, insospettiti dalla presenza di un autoveicolo, sorprendeva ed identificava un soggetto, tale C.P. di anni 71, intento ad esercitare la pratica dell’uccellagione. L’individuo era nascosto all’interno della boscaglia, in attesa che gli uccelli finissero intrappolati in una rete posizionata verticalmente tra due canne. Prontamente la pattuglia interveniva interrompendo questa pratica illegale e deferendo l’individuo in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria, ponendo altresì, sotto sequestro penale attrezzature utilizzate per l’esercizio di tale attività. Il funzionamento di queste attrezzature è molto semplice ma allo stesso tempo efficace e crudele, al momento dell’impatto dell’avifauna con la superficie della rete, il bracconiere chiude la stessa avvicinando semplicemente le due canne poste alle estremità della rete, senza lasciare alcuna possibilità di fuga agli uccelli impigliati. Questi ultimi vengono successivamente uccisi in maniera cruenta tramite schiacciamento della testa o rottura delle vertebre del collo.

materiale sequestrato

Anche in questo caso, i reati contestati all’indagato sono l’esercizio dell’uccellagione, in violazione della legge sulla caccia n.157/92, ed il tentato furto venatorio in virtù del fatto che C.P. con la propria condotta aveva inteso catturare illegalmente esemplari di fauna selvatica, considerata patrimonio indisponibile dello Stato. L’attività di uccellagione è una vera e propria piaga nella salvaguardia dell’ambiente e nella protezione delle varietà di specie di volatili che popolano il nostro territorio, attività che determina un fiorente commercio illegale sia di animali vivi, destinati ai collezionisti, che morti, destinati al consumo umano. I servizi continueranno anche nei prossimi giorni, attesa la gravità di tale fenomeno illegale che interessa tutto il territorio provinciale. Da sottolineare l’importante ruolo assunto dalla cittadinanza, la quale servendosi del numero di emergenza ambientale 1515, effettua segnalazioni alla Centrale Operativa del Corpo Forestale dello Stato.

c.s. – Il Comandante Provinciale – Primo Dirigente – Borrelli dott. Giorgio Maria

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