Afghanistan: i militari italiani di stanza nella regione ovest ritrovano ordigni e munizioni

 

un VTLM ‘Lince’ (in primo piano) in pattuglia assieme a un mezzo della polizia afghana

Herat, 03 maggio 2013 – Questa mattina, nel corso di due distinte operazioni congiunte che hanno visto impegnati i militari italiani del Regional Command West insieme ai colleghi delle forze di sicurezza afghane, sono stati ritrovati sul terreno un ordigno esplosivo improvvisato e un deposito illegale di munizioni. In particolare, durante la scorta a un convoglio logistico da Farah a Bala Boluk, svolta da personale della Transition Support Unit South di concerto con militari dell’Afghan National Army (ANA), l’assetto di ‘route clearence’ dell’esercito afghano inserito nel convoglio ha scoperto un ordigno esplosivo improvvisato posto sulla sede stradale, verosimilmente mirato a colpire i mezzi della colonna.  Dopo aver messo in sicurezza l’area per evitare il transito di veicoli civili, l’ordigno è stato fatto brillare ad opera degli artificieri afghani. Contestualmente, durante un pattugliamento congiunto con la Afghan Traffic Police (ATP), a 4 chilometri a est dalla Forward Operating Base (FOB) ‘La Marmora’, i militari della Transition Support Unit Center di stanza a Shindand hanno trovato un deposito illegale di munizioni di diversa tipologia, tra cui oltre 20 bombe da mortaio. I due eventi odierni costituiscono un chiaro esempio della crescita professionale delle Afghan National Security Forces (ANSF) che sono sempre più in grado di garantire autonomamente la sicurezza del proprio territorio. Le TSU South e Center, rispettivamente su base 8° e 7° reggimento alpini e comandate dai colonnelli Michele Merola e Stefano Mega, sono le due unità di manovra del contingente militare italiano di stanza nell’ovest dell’Afghanistan che, nell’ambito del processo di transizione, assistono e supportano le ANSF per garantire la sicurezza della regione.

 

ISAF RC-W

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