Il Cavaliere a Brescia: “Non mi fermeranno”

Premessa alla manifestazione è stata la tensione in piazza per la presenza di gruppi dei centri sociali che volevano criticare la manifestazione ed impedirne il normale consueto svolgimento. Alla fine saranno fortunatamente solo 2 i contusi nel piccolo parapiglia scaturito tra le due fazioni. Silvio Berlusconi ha presieduto la manifestazione del PDL di Brescia, alla quale oltre la gente comune ed i militati di partito ha partecipato anche lo stato maggiore del Popolo delle Libertà. Un raduno annunciato che però ha avuto toni diversi da quelli dalle precedenti riunioni di Roma e Bari. “Mai, mai ….. non potrete mai impedire a molti milioni di italiani di volermi alla testa del popolo delle libertà” le parole del cavaliere che ha attaccato in maniera diretta quella parte di magistratura che lo vorrebbe ai margini della vita politica e che sta operando a tal fine da circa 20 anni. E’ quasi un sfogo tra amici quello che Berlusconi fa a Brescia, sente che i tempi sono maturi per cercare di attuare finalmente quelle che sono le riforme strutturali al sistema giustizia di questo paese, e puntualizza l’importanza riguardo la responsabilità penale dei magistrati che nell’esercizio del loro compito commettono gravi errori (votata anche in un lontano referendum dal popolo italiano e mai realizzata). Berlusconi ha più volte ricordato il caso “Enzo Tortora” al quale, in un certo senso, si è anche paragonato. Una vicenda di lampante di errore giudiziario che è rimasto impunito. Gli altri argomenti trattati sono gli obiettivi per i quali i PDL sta lavorando e per i quali continua a ricevere la fiducia degli italiani e cioè : la riforma elettorale ed il presidente della Repubblica eletto direttamente dal popolo, l’eliminazione della tassa IMU, l’esenzione dalle tasse per le imprese che assumono disoccupati e l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti politici. Nonostante questi attacchi pesanti al sistema fallace,  Berlusconi ha tranquillizzato i presenti riguardo la lealtà al governo appena formato con il PD a guida di Enrico Letta. La responsabilità verso i problemi del paese prima di tutto, è questo il pensiero del cavaliere che traspare chiaramente anche durante il suo monologo bresciano. Le reazioni a livello nazionale non sono mancate, qualcuno avrebbe anche criticato la presenza di Angelino Alfano alla manifestazione, poiché ministro non avrebbe, a dir loro, potuto partecipare ad una manifestazione pubblica critica nei confronti di un altro organo dello stato quale la Magistratura. Anche un tiepido Letta ha voluto ricordare e ammonire che “i magistrati vanno rispettati sempre e comunque”. Affermazioni legittime quelle del premier se non fosse per l’esistenza di quella piccola parte politicizzata della magistratura che usa lo strumento processuale per eliminare dallo scenario politico gli avversari.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.