L’Assessore Trematerra ha scritto al Ministro delle Politiche Agricole sui problemi della pesca

 L’Assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha scritto al Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo per esprimere – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – il proprio compiacimento relativamente al ruolo svolto dal nostro Paese nel recente negoziato di Bruxelles sul problema della politica comune della pesca e per sottoporre alla sua attenzione la problematica della pesca calabrese. “Era ora – ha scritto Trematerra – che l’Italia assurgesse a posizioni diverse da quelle di comprimaria a cui da tempo si era relegata subendo cosi gli interessi e le posizioni dei Paesi confinanti. La posizione centrale all’interno del mediterraneo conferisce al nostro Paese un ruolo chiave e dominante sulle iniziative che l’Europa si accinge a varare. L’assenza di posizioni forti in Europa a sostegno di tale comparto strategico per l’Italia che può e deve rappresentare un elemento di forza nell’economia nazionale tutta, unitamente alla fase congiunturale fortemente negativa, caratterizzata da una preoccupante insostenibilità economica dell’attività con aumento esponenziale dei costi di produzione e dei costi di adempimento, riduzione progressiva dei rendimenti in termini di pesca e politiche comunitarie troppo spesso orientate alla sterile tutela dell’equilibrio eco sistemico e poco attente alla dimensione economica e sociale del settore, rappresentano il coacervo di fattori negativi che rischiano di mettere a serio repentaglio la stessa sopravvivenza del sistema pesca italiano. Tra le criticità, una per tutte, Il costo del gasolio che, nel nostro Paese, continua a lievitare anche a causa di un sistema distributivo bloccato e di dubbia trasparenza rendendo ulteriormente antieconomica l’attività di pesca ed erodendo una percentuale consistente ed insostenibile dei ricavi”. L’Assessore Trematerra ha sottolineato, inoltre, che “in questo contesto di crisi profonda, ben lungi dall’individuare nel contesto comunitario misure di sostegno finanziario e non, si registra addirittura che le uniche risposte che arrivano al settore sono rappresentate esclusivamente da un nuovo sistema dei controlli e delle sanzioni, intollerabile, vessatorio e punitivo, che spazia dalla produzione alla commercializzazione dei prodotti della pesca e da sempre più complessi adempimenti a carico delle imprese che contribuiscono, viceversa, ad appesantire ulteriormente la già fin troppo provata gestione aziendale”. Soffermandosi, poi, sull’importanza dell’azione assunta dal Ministro De Girolamo in questa direzione, l’Assessore all’Agricoltura, prendendo spunto dall’enfasi con cui ha dato il via al suo mandato, le ha chiesto “di mettere al centro della Sua agenda politica le gravissime problematiche del settore della pesca calabrese, di ascoltare le legittime richieste degli operatori della pesca e delle Associazioni ed i Sindacati di categoria e accettare di ridiscutere gli aspetti più controversi e spesso controproducenti, rispetto alla realtà della pesca italiana e mediterranea, dei tanti provvedimenti che sono già entrati in vigore o che lo saranno a breve ed individuare idonee misure che possano consentire l’avvio di un complessivo piano di rilancio del settore. Ad assecondare l’antico adagio secondo il quale “chi ben inizia è a metà dell’opera”, proprio l’attenzione da Lei riservata al mondo della pesca fin dal suo primo insediamento al dicastero delle Politiche Agricole mi fa ben sperare per la rinascita dell’intero comparto”.

c.s. – o.m.

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