ASP Cz: seminario nazionale in tema di anticorruzione in ambito di sanità pubblica

 Legge-anticorruzione(ASP) – Catanzaro, 24 maggio 2013 – L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e Federsanità – Anci (Associazione nazionale comuni italiani) hanno organizzato per lunedì 27 maggio, alle ore 9:00, al T-hotel Lamezia in località Garrubbe comune Feroleto Antico, il 1° “Seminario nazionale in tema di anticorruzione in ambito di sanità pubblica”, al quale presenzieranno, tra gli altri, il Dott. Giuseppe Scopelliti, Presidente della Giunta Regionale, il Dott. Francesco Talarico, Presidente del Consiglio Regionale. L’evento, che sarà coordinato dal Dott. Gerardo Mancuso, Direttore generale dell’Asp di Catanzaro e dall’Avv. Franco Zoccali, presidenza Giunta regionale, offrirà l’opportunità di approfondire i contenuti della Legge 6 novembre 2012 n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, che prevede una serie di adempimenti a carico di tutte le PP.AA.. Prenderanno parte al seminario anche il Prof. Avv. Giuseppe Iannello e l’Avv. Gianfranco Barbieri, rispettivamente Presidente Ordine degli Avvocati di Catanzaro e di Lamezia Terme. Interverranno inoltre il Dott. Angelo Lino Del Favero, Presidente nazionale Federsanità – Anci, il Dott. Vincenzo Lombardo, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, il Prof. Avv. Federico Bergaminelli, consulente nazionale Federsanità-Anci, il Gen.le Michele Calandro, Comandante regionale Guardia di Finanza, Dott. Gerardo Dominijanni, Procuratore aggiunto della Repubblica e l’Avv. On.le Giancarlo Pittelli. La legge individua la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) quale Autorità nazionale anticorruzione, con compiti di vigilanza e consultivi. Negli enti locali il responsabile della prevenzione della corruzione è da individuarsi in un Dirigente Apicale. Entro il 31 marzo di ogni anno deve essere adottato il piano triennale di prevenzione della corruzione e trasmesso al Dipartimento della funzione pubblica. Il Piano è approvato dall’organo di indirizzo politico su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione. La legge prevede la totale trasparenza nelle attività della P.A. fino al raggiungimento del concetto di open data. Modifica, inoltre, l’art. 53 del D. Lgs. 165/2001 in materia di incompatibilità e di incarichi ai dipendenti pubblici. In data 21 marzo 2013 Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo circa la inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi nella P.A. – Secondo il decreto, in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, non sarà più possibile attribuire incarichi dirigenziali nelle amministrazioni pubbliche a chi sia condannato per reati contro la pubblica amministrazione o non sia cessato per un congruo periodo di tempo da precedenti cariche in enti privati o dall’attività politica. In particolare il decreto tenta di eliminare alcune pratiche di malcostume impendendo a tutte le amministrazioni pubbliche di conferire incarichi dirigenziali e di vertice a coloro che abbiano rivestito incarichi nell’ambito di organi di indirizzo politico nell’anno o biennio precedente. Il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Per l’efficacia dei controlli antimafia nelle attività imprenditoriali, presso ogni prefettura è istituito l’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa operanti nei medesimi settori. L’obiettivo del seminario è di fornire a tutti gli operatori del settore, coinvolti in questo percorso di adozione della normativa, uno schema univoco delle attività di compliance (conformità, adeguamento) indispensabili al raggiungimento dello standard di legalità voluto dalla norma, con l’auspicio ulteriore di creare una cultura etica della responsabilità manageriale.

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