L’oceanografia fotografa e preserva i nostri mari

Dal 3 al 5 giugno a Oristano il Gruppo nazionale di oceanografia operativa (Gnoo) si riunisce per il suo terzo convegno nazionale. L’incontro offrirà sia al grande pubblico che agli specialisti del settore marino una panoramica dei più avanzati strumenti operativi e strategici per il monitoraggio e le previsioni del mare Oltre quaranta relatori si avvicenderanno in tre giorni di convegno e tavole rotonde su ‘Oceanografia operativa, tecnologie e applicazioni innovative’. L’evento – che si terrà a Oristano lunedì 3 giugno presso l’Auditorium dell’Hospitalis Sancti Antoni e nei giorni 4 e 5 giugno presso l’Istituto per l’ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche – riunirà il Gruppo nazionale di oceanografia operativa (Gnoo) che è un organo di coordinamento nazionale dell’Ingv, di cui fanno parte il Cnr, l’Enea, l’Ogs, l’Arpa dell’Emilia Romagna e della Liguria, il Conisma, il Cmcc, l’Istituto idrografico della Marina, il Centro nazionale di meteorologia e climatologia dell’Aeronautica Militare (Cnmca), l’Ufficio spazio aereo e meteorologia (Usam) e il Comando generale delle capitanerie di porto.“L’oceanografia operativa è una disciplina che si propone di realizzare un sistema integrato di dati osservativi in tempo reale e di modelli previsionali, allo scopo di valutare con accuratezza lo stato dei mari e degli oceani per lo sviluppo sostenibile delle attività e per la protezione dell’ambiente”, spiega Roberto Sorgente, ricercatore del Cnr e responsabile del Gruppo di oceanografia operativa di Oristano.“La scienza e la tecnologia sviluppate in oceanografia negli scorsi venti anni hanno dimostrato che oggi è possibile monitorare il mare con satelliti e misure in situ che possono arrivare in tempi strettissimi ai centri di previsione delle condizioni del mare così permettere di usare modelli per la previsione del mare e delle sue condizioni, dalle correnti alla biochimica marina”, dichiara Nadia Pinardi, docente di oceanografia presso l’Università di Bologna, direttore del Gnoo e associato di ricerca dell’Ingv.Il convegno farà il punto sullo stato di sviluppo delle previsioni a livello globale e di Mare Mediterraneo, dei Mari Italiani e sulle applicazioni che ne derivano per la gestione delle emergenze e lo sviluppo sostenibile delle attività in mare. L’incontro di Oristano è il terzo di una serie iniziata nel 2008 a Genova e proseguita nel 2010 a Cesenatico. “Novità importanti dell’edizione 2013, una forte presenza internazionale e un’apertura al settore privato”, prosegue Nadia Pinardi. L’iniziativa mira infatti a divulgare, sia al grande pubblico che agli studiosi, lo stato di avanzamento dell’oceanografia operativa in Italia ed i corrispondenti sviluppi a livello europeo ed internazionale, in un legame sempre più stretto con l’industria e con chi opera in mare sia a livello pubblico che privato. Ampio spazio verrà dedicato a diverse aziende italiane operanti nel settore.Il quadro di riferimento internazionale in cui opera il Gruppo è il programma Goos dell’Unesco, le Partnership delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, la Direttiva europea sulle acque (Wfd), la Direttiva quadro sulla strategia integrata per l’ambiente marino (Mfsd), Horizon 2020, e il programma europeo per il monitoraggio globale dell’ambiente e la sicurezza (Copernicus, ex Gmes). A livello nazionale il Gnoo fa riferimento alla strategia tematica del Ministero dell’ambiente e difesa del territorio su sviluppo sostenibile e protezione dell’ambiente marino.Alla giornata inaugurale interverranno il sindaco del Comune di Oristano Guido Tendas e l’assessore provinciale all’ambiente Emanuele Cera che patrocinano l’iniziativa, Vincenzo Di Fiore dell’Iamc-Cnr, il direttore della programmazione e infrastrutture del Cnr Massimiliano Di Bitetto e il Direttore della struttura ambiente dell’Ingv Antonio Navarra.

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About the Author: Sonia Polimeni