L’Assessore Caligiuri all’inaugurazione della mostra “Tradizioni di viaggi in Calabria”, sabato prossimo a Napoli, nella Biblioteca Nazionale

L’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, insieme all’Assessore all’Istruzione della Regione Campania Caterina Miraglia, al Presidente della Fondazione “Napoli 99” Mirella Barracco e al Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli Mauro Giancaspro, inaugurerà sabato prossimo, 6 luglio, alle ore 10 a Napoli, nella Biblioteca Nazionale, la mostra “Tradizioni di viaggi in Calabria”, realizzata dalla stessa Biblioteca Nazionale. La mostra – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – si svolge nell’ambito del progetto della Fondazione Napoli 99: “Napoli e la Calabria, un viaggio attraverso i secoli”, promosso dalla Regione Calabria d’intesa con la Regione Campania e già avviato con gli incontri alla Galleria Nazionale di Cosenza e di Torre Camigliati nel cuore della Sila il 7 e l’8 giugno scorsi. La veduta manoscritta del 1700 di Tropea di Francesco Cassiano de Silva, le belle incisioni seicentesche di Alessandro Baratta, opere riccamente illustrate, testi rari, a volte unici, carte geografiche del Regno di Napoli, libri di viaggio, testimonianze scritte, epistolari, cronache tracciano le sezioni dell’esposizione: nove itinerari di viaggio, da percorrere liberamente tra momenti di storia, memorie del territorio, contributi dell’ingegno umano, esperienze e sensibilità. La mostra della Biblioteca Nazionale di Napoli sottolinea anche i rapporti culturali tra Napoli e la Calabria, allestendo nove itinerari di viaggio all’interno di nove storie che si susseguono nel tempo e nello spazio, ma che il tempo e lo spazio travalicano, sopravvivendo allo scorrere della storia, scavalcando i margini di confine di tempo e spazio. Nove diversi modi, scelti tra i tanti, per raccontare altrettante formule di viaggio nei luoghi, nel costume, nella natura, nella memoria, nelle tradizioni del lavoro di una regione. Nove itinerari che ripercorrono le strade montane e marine, corsi dei fiumi o, proprio come se fossero strade, le carte geografiche, i libri di viaggio, le testimonianze scritte, i racconti, gli epistolari, le cronache, attraversando la natura o l’agglomerato costruito dall’uomo. I Viaggiatori documentati in mostra non sono solo gli escursionisti che si muovono in carrozza, a piedi, in treno, perfino i bicicletta; non sono solo gli autori di grandi resoconti di esplorazioni, di escursioni e di visite; non sono solo i rappresentanti e gli epigoni del Grand Tour che si è spinto fino in Calabria, come, solo per citare qualche esempio, François Lenormant, Richard de Saint-Non, Henri Swinburne, Duret de Tavel. Non sono solo acuti osservatori di tempi diversi come Giuseppe Maria Galanti, Norman Douglas, George Gissing o Guido Piovene. Sono, di fatto, anche quelli che nel passarvi da nord a sud o da sud a nord, nel sostarvi e nel fermarsi provvisoriamente o stabilmente, hanno lasciato la loro impronta e la loro memoria; sono anche quelli che di questa regione hanno scritto parte rilevante della storia: da Alarico a Federico II; da Filippo III l’Ardito ai cavalieri diretti in Terra Santa; da quelli che fuggono ed emigrano a quelli vi ritornano o che arrivati occasionalmente vi sono rimasti. Una grande storia da raccontare ancora.

C.S. g.m.

 

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