Silvio non molla

senatoAll’indomani della condanna a 4 anni di reclusione del cavaliere, il panorama politico italiano appare come pervaso da quiete assoluta ma in realtà sembra che sotto questa parvenza covino correnti molto forti. La decisione della Corte di Cassazione di condannare Silvio Berlusconi per il “caso Mediaset” ma di non pronunciarsi e di rinviare al tribunale di Milano riguardo l’interdizione dai pubblici uffici, ha causato tante e differenti reazioni nel mondo politico. Da un lato la giusta indignazione degli elettori e dello stato maggiore del PDL, dall’altro la richiesta di parte del popolo del PD che la sentenza venga attuata nei tempi previsti (brevi), ed infine coloro che invece inneggiano ad una politica ormai liberata, i sostenitori del M5 Stelle. Su tutte queste “voci”, una le surclassa e ne attenua l’intensità, quella del Quirinale che chiede senso di responsabilità per il Paese che sta attraversando una fase delicata verso la ripresa del ciclo economico. Qualunque decisione avventata oggi sarà pagata a duro prezzo domani. Anche il premier Letta cerca di tenere buona l’ala più oltranzista del PD, quella che risente ancora della deriva comunista, che viene spesso sobillata e ammiccata da Vendola. E’ proprio il governatore della Puglia a chiedere una svolta e che Berlusconi lasci definitivamente la vita politica. Il movimento di Beppe Grillo da già il cavaliere per morto, i suoi parlamentari ne richiedono l’istantaneo abbandono del seggio al senato. In realtà chi gode oggi sulle disgrazie altrui, lo fa in maniera come al solito molto superficiale,  perché non ha capito che se Silvio Berlusconi dovesse lasciare così di fretta la vita politica, il suo posto all’interno del partito sarebbe preso dalla figlia Marina, garantendo così almeno un altro ventennio alla “dinastia” di Arcore. Dopo il video messaggio di ieri, (nel quale il leader del PDL, carico di amarezza per la sentenza, ha riassunto i soprusi ricevuti negli anni dalla sua discesa in campo da parte di una frangia della magistratura politicizzata) Silvio Berlusconi che dovrebbe scontare, grazie all’indulto, un solo anno di pena (tempo forse destinato a lavori socialmente utili), decide che per il momento non si allontanerà dalla vita politica, ripartirà da Forza Italia e chiederà la maggioranza a tutti gli italiani.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.