Prima applicazione D.L. sul femminicidio

C_2_articolo_1112978_imageppPrima applicazione delle norme contenute nel dl femminicidio, entrato in vigore il 14 agosto. E’ accaduto nel Bresciano dove i carabinieri hanno arrestato un uomo al quale era stato intimato, come previsto dalle nuove disposizioni di legge, l’allontamento dalla casa che divideva con la compagna. L’uomo ha però cercato di farvi ritorno e, dopo la denuncia della donna, è stato arrestato e condotto in carcere. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia aggravati dal non avere rispettato l’ordine di allontanamento. All’uomo, agli arresti domiciliari per un furto aggravato compiuto nel dicembre 2012, era stato ordinato di andare ad abitare altrove, dopo una prima denuncia della donna.  Qualche giorno fa è tornato dalla compagna entrando da una finestra; la donna ha avvertito i carabinieri confessando le violenze subite negli anni che non aveva mai denunciato per vergogna. Il Decreto legge è costituito da 12 articoli e persegue tre obiettivi: prevenire la violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime. le nuove norme per combattere il fenomeno della violenza nei confronti delle donne e il femminicidio contenute nel Dl: Arresto obbligatorio in flagranza per maltrattamento familiare e stalking; aumento di un terzo della pena se alla violenza assistono minorenni o se viene commessa su una donna incinta oppure dal partner; permesso di soggiorno alla vittima se è di nazionalità straniera; irrevocabilità della querela; allontanamento da casa del coniuge violento se c’è un rischio per l’integrità della vittima. Inoltre, è stata aumentata la pena di un terzo se alla violenza assiste un minore di 18 anni (ora solo se minori di 14 anni), se la donna è incinta o se l’autore della violenza è il coniuge, anche se separato o divorziato, o il partner, pure se non convivente; aggravanti anche per lo stalking: per questo tipo di reato, analogamente a quanto già accade per la violenza sessuale, una volta presentata la querela è irrevocabile. Le forze di polizia, su autorizzazione della magistratura, potranno buttare fuori di casa, con urgenza, il coniuge violento, se vi è il rischio che dalle molestie possa derivare un pericolo per l’incolumità della vittima», e verrà impedito al violento di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.  È previsto l’arresto obbligatorio in flagranza per maltrattamenti contro familiari e conviventi o per stalking. A questi tipi di reato i tribunali dovranno dare una corsia preferenziale, così come è previsto il gratuito patrocinio alla vittima a prescindere dal reddito. Altra novità, la vittima deve essere costantemente tenuta al corrente dell’ evoluzione del processo. Inoltre, quando a un processo di questo tipo è prevista la testimonianza di un minorenne o di un maggiorenne vulnerabile, questa persona sarà protetta. Ancora, «chi sente o sa di una violenza in corso, può telefonare alla polizia e dare tranquillamente il suo nome sapendo che lo Stato garantisce l’anonimato»: si può dunque intervenire anche se la denuncia della violenza non arriva dalla vittima ma da terzi.  Il decreto, declina buona parte dei principi della Convenzione di Istanbul che l’Italia ha recentemente ratificato. Non c’è solo repressione,  nel decreto è stato inserito anche un piano d’azione straordinario di protezione delle vittime di violenza sessuale e di genere che prevede azioni di intervento multidisciplinari per prevenire il fenomeno, potenziare i centri antiviolenza e i servizi di assistenza, formare gli operatori.

banner

Recommended For You

About the Author: Annamaria Milici