Planetario. “Il Cielo di Garibaldi” 29 Agosto

Centro visita Sant’Eufemia d’Aspromonte – Villaggio De Leo

Al termine degli studi si imbarcò come mozzo nella Marina Sabauda e successivamente nelle altre spedizioni assunse il ruolo di “scrivano”.Oltre a scrivere sul giornale di bordo, effettuava, col sestante, assieme al capitano, osservazioni astronomiche, a quei tempi ancora molto basate sulla posizione della Luna per il calcolo della longitudine.

Era importante che queste osservazioni e calcoli fossero quanto più precisi possibile dato che era in gioco la conoscenza della posizione del veliero, da cui poteva dipendere la vita o la morte di tutti. Non ci si meraviglia, dunque, se nella sua biblioteca sono presenti un numero consistente di volumi di Matematica, Astronomia e Geografia, materie che Garibaldi insegnò a Costantinopoli nel 1828 e a Montevideo nel 1841. Garibaldi coltivò sempre l’Astronomia e, a fianco della sua casa di Caprera, fece costruire una capanna da utilizzare come osservatorio.Il telescopio gli era stato regalato dagli operai della città di Newcastle on Tyne nell’aprile 1854 assieme ad una spada. Si racconta che gli Amici della libertà europea per questo dono sottomisero una sottoscrizione pubblica di non più di dieci centesimi per firma.

La prof.ssa Angela Misiano, responsabile scientifico del Planetario provinciale Pythagoras, questa sera (29 agosto 2013 alle ore 17,30) , dopo i saluti istituzionali del Presidente dell’Ente Parco Prof. Giuseppe Bombino e delle autorità presenti, percorrerà, attraverso alcuni episodi riportati nelle Memorie dell’eroe, il legame tra Garibaldi ed il Cielo, ricostruendo al computer il cielo delle notti in cui gli avvenimenti si sono verificati. Il titolo della conferenza: “Vedi come brilla Arturo” richiama esattamente l’invito che Garibaldi rivolge a Bixio la notte tra il 26 ed il 27 Maggio del 1860 prima della battaglia di Palermo. Al termine della conferenza Carmelo, Giovanni, Marica, Massimo e Rosario illustreranno il Cielo ad occhi nudo e con gli strumenti. Sarà l’occasione per dimostrare, al pubblico presente, che il cielo del Parco è tra quelli d’Italia con assenza di inquinamento luminoso.

Una risorsa da preservare e valorizzare.

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