Governo vicino al crack
di Fabrizio Pace – Il Governo Letta è appeso ad un filo, dopo le annunciate dimissioni dei parlamentari di Forza Italia, se il presidente Silvio Berlusconi verrà fatto decadere da senatore. Il primo ministro ha quindi deciso di chiedere una verifica di governo ed è andato a riferire al Presidente della Repubblica che ne ha accolto la richiesta. Letta, lancia adesso un ultimatum al centro destra e chiederà una fiducia alle Camere forse già Lunedì o Martedì. Concepibile la scelta del premier, perché necessità stabilità all’interno della coalizione poichè presto si dovranno affrontare decisioni importanti quali il nuovo patto di stabilità. In tutto questo caos, ieri sera il CdM non approva la “manovrina” che avrebbe dovuto rinviare a gennaio l’aumento l’odiato aumento dell’IVA. Quest’ultimo, stando così le cose, sarà applicato tra qualche giorno. Pare infatti che da ottobre l’aliquota delle tasse arriverà al 22% e sembra sia anche questione di ore un ulteriore aumento della benzina. In “arrivo” quindi una stangata fiscale alle tasche degli italiani mascherata da pseudo-crisi di governo.
Fino ad oggi non sembra che l’esecutivo, nato dalla coalizione di larghe intese, abbia assolutamente operato per il rilancio dell’economia italiana in pesante difficoltà. Anzi le ultime iniziative paventate sono in netto contrasto per il raggiungimento di quell’obiettivo. La pressione fiscale già alle stelle sarà ulteriormente appesantita dall’aumento dei carburanti e dell’aliquota IVA. Mosse politiche, quelle appena descritte, che non sono nel DNA del PDL. Far ricadere tutto il problema sulla decadenza di Silvio Berlusconi non è intellettualmente onesto, l’eliminazione del cavaliere dal parlamento è “vista” dal popolo del centro-destra come una pesante ingiustizia, proprio nei giorni in cui l’Europa ci sanziona per le negligenze della nostra giustizia civile con particolare riguardo alla mancanza della responsabilità dei magistrati (unici tra i paesi sviluppati e democratici ad avere questo problema). Questo stato di tensione politica, ha dato vita ieri sera una vivace “lite” tra i ministri Alfano e Franceschini, che da il polso dell’aria che si respira in governo tra i due gruppi, che stanno portando avanti un infruttuoso “muro contro muro” sul caso Berlusconi. Le impressioni degli italiani sono divise, osservate dal punto di vista del centro sinistra: Berlusconi ed i suoi stanno anteponendo le sorti personali del cavaliere al bene del Paese. Viste con gli occhi del popolo di centro-destra invece la sensazione dominante è che si stia cercando di barattare l’esclusione di berlusconi dal Senato con l’aumento dell’IVA.
In questo caos i grillini attendono gli sviluppi o addirittura sperano che le due forze si eliminino vicendevolmente per presentare una loro soluzione di governo al Paese, come si leggeva e si legge in un post alquanto discutibile che “gira” ieri in rete su facebook. I militanti di M5S dovrebbero accettare il fatto che per governare da soli, come da Costituzione, si deve aver ricevuto la maggioranza delle preferenze alle urne, quando non si hanno quei numeri, è indispensabile creare quindi una coalizione.