Se ne è accorto pure lui

di Carlo Viscardi – “Non è stupido che ci siano i parametri come punto di riferimento. È stupido che si lascino immutati 20 anni. Il 3% di deficit/Pil ha senso in certi momenti, in altri sarebbe giusto lo zero, in altri il 4 o il 5%. Un accordo presuppone una politica che lo gestisca e la politica non si fa con le tabelline.”

Queste le dichiarazioni rilasciate in queste ore dall’ex premier Romano Prodi, nonché anche ex presidente dell’UE. Queste dichiarazioni “cozzano” in pieno con ciò che viene sostenuto da più di 20 anni, dai cosidetti “guru” dell’economia europea, e soprattutto da ciò che la Germania con la sua cancelliera Merkel continua a sostenere, e cioè un rigore assoluto sui conti che ha portato alla situazione di stallo economico in cui si trova la maggior parte dei paesi europei.

Certo le colpe della crisi non sono di certo tedesche, sono da cercare, almeno per quanto riguarda il nostro paese, in una classe politica e dirigente inadeguata e capace solo di coltivare il proprio orticello elettorale, e di promulgare, oltre ad un continuo aumento di tasse, leggi sempre inadeguate alla necessità della situazione. Prodi continua le sue dichiarazioni affermando : “Un accordo presuppone una politica che lo gestisca e la politica non si fa con le tabelline. Ci fosse ancora un’Europa forte sì. Ma oggi ci sono solo i Paesi e uno solo al comando, la Germania. Anche la Bce, che pure, con Draghi, è l’unico potere forte europeo e ha fatto tanto, non è onnipotente.

Ha uno statuto e la Bundesbank in consiglio…” Prodi poi chiama all’appello gli altri paesi in difficoltà quali Spagna e Francia, chiedendo di unirsi e “pestare” i pugni sul tavolo per poter far valere i diritti di tutti i paesi membri dell’UE e non solo quelli della Germania con “mamma” Merkel in prima fila. E continua : “In tre anni di austerità il rapporto fra debito e Pil è sempre aumentato. Vuol dire che è una politica sbagliata. Se sforassimo i parametri i tassi andrebbero alle stelle e saremmo daccapo”. Che fare, dunque? “bisogna escludere temporaneamente dal computo del deficit i 51 miliardi versati dall’Italia alla solidarietà europea e usare quelle risorse per investimenti pubblici straordinari”. Ottimi propositi, arrivati molto in ritardo e poco tempestivi, ma anche se ci fosse questa possibilità ed allentamento del rigore ed austerità, quale classe politica in Italia sarebbe capace di poter gestire questa immensa iniezione di liquidità nelle casse statali? Questa sarebbe una bella scommessa che sembra essere perduta già in partenza, visti i presupposti.

E lasciando stare l’ironia della situazione, Prodi sembra essere arrivato alle stesse dichiarazioni rese quasi 20 anni orsono, da un grande politico, e mi riferisco a Bettino Craxi il quale definiva così la situazione europea: “Si presenta l’Europa come una sorta di paradiso terrestre, ma per noi nella migliore delle ipotesi sarà un limbo e nella peggiore un inferno. Bisogna riflettere su ciò che si sta facendo: la cosa più ragionevole sarebbe stato richiedere e anzi pretendere, essendo noi un grande paese, la rinegoziazione dei parametri di Maastricht.” Mai previsione fu così veritiera e corretta, e pensare che un altro presidente del consiglio fece di tutto per poter entrare in Europa con l’allora famoso prelievo forzoso dai nostri conti correnti… e ci si riferisce a Giuliano Amato… Vedremo come reagiranno ora gli altri paesi europei a queste dichiarazioni, ma sorge un dubbio…

Forse che queste improvvise ed inaspettate dichiarazioni siano una trovata pubblicitaria dato che le europee sono vicine e il partito di Prodi, con gli ultimi scandali non stà di certo navigando in acque limpide e calme? Ma queste sono solo ipotesi di “fantapolitica”…. o no?

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