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L’OSSERVATORIO SUI DIRITTI DEI MINORI CHIEDE LA REVISIONE DELLA SOGLIA DEL CONSENSO PER I RAPPORTI SESSUALI

Marziale e Napoli: “Chi è contrario esca allo scoperto, altrimenti si proceda”
 
bollinorosso14 novembre 2013 – “L’Osservatorio sui Diritti dei Minori, preso atto del vergognoso primato italiano in relazione alla soglia anagrafica più bassa d’Europa per esprimere il consenso sessuale, fissato a 14 anni, chiede ai presidenti dei due rami del Parlamento di invitare le forze politiche dell’arco costituzionale ed il Governo a riformulare l’articolo 609 quater del codice penale innalzando l’età del consenso a compiere atti sessuali con adulti almeno a 16 anni”: è quanto dichiara Antonino Napoli, responsabile dell’ufficio legale dell’organismo, a parere del quale: “La legge in vigore favorisce il degrado e la degenerazione sessuale, causate dalla disperazione persistente oggi in troppe famiglie italiane. Per migliorare lo stato di cose basterebbe soltanto cambiare una cifra, e – soprattutto – che vi sia la volontà di farlo. Noi siamo davvero desiderosi di conoscere le posizioni di chi ci governa, anzi ne abbiamo tutto il diritto. Chi la vuole mantenere così bassa abbia il coraggio e l’onestà intellettuale di manifestarlo apertamente”. Alle parole dell’avv. Napoli si aggiungono le considerazioni del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio, che si dice: “Sconcertato per come i bambini nel nostro Paese siano tangibilmente secondi sempre a tutti e a tutto. Basti guardare all’atteggiamento politico della presidente della Camera, Laura Boldrini, celere e deciso al cospetto del femminicidio, irrilevante davanti al fenomeno della prostituzione minorile. Stesso atteggiamento dei senatori, del cui presidente Piero Grasso non risultano volontà di intervento politicamente oggettive. Risparmiamo in questa sede il Governo, perché avvezzi come siamo a tutelare le minoranze non ce sentiamo di infierire sui moribondi”. Per Marziale: “È necessario che oggi stesso, preso atto della nostra semplice e praticabilissima richiesta, i presidenti del Parlamento si impegnino pubblicamente a convocare l’assemblea per votare l’emendamento. Magari – conclude il presidente dell’Osservatorio – prima del 20 novembre, giornata mondiale dei diritti sull’Infanzia, quando molte istituzioni costituite avranno il coraggio di marciare in testa a cortei di bambini ipocritamente festeggiati”.
C/S  OSSERVATORIO SUI DIRITTI DEI MINORI

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