Polizia Locale: solidarietà ed impegno di Rosanna Scopelliti

On. Rosanna Scopelliti
On. Rosanna Scopelliti

Roma, 2 dicembre 2013 – “Fra pochi giorni saranno trascorsi due anni dal D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, varato dal Governo Monti, coordinato con la Legge di conversione 22 dicembre 2011 n. 214. Con questa Legge, recante ‘Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici’, nata in un momento drammatico per il nostro Paese, sono stati previsti tagli di bilancio a volte necessari, a volte dolorosi ma indispensabili, ma anche tagli che colpiscono nei propri diritti alcune categorie di cittadini. E’ il caso della norma riguardante l’abrogazione della dipendenza dell’infermità e delle spese di degenza per causa di servizio, con conseguente equo indennizzo e pensione privilegiata per i pubblici dipendenti. Il Governo Monti, nel varare questa norma, ha ovviamente escluso dal suo ambito, a causa della specificità e del rischio incolumità insito nel compito, il personale appartenente al comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico. Ma il Governo non si è accorto di aver ‘dimenticato’ di inserire tra il personale giustamente non soggetto alla norma suddetta tutti gli agenti, i funzionari ed i dirigenti della Polizia Locale (già Corpo dei Vigili Urbani). Per questo motivo, ormai da due anni, se un agente della Polizia Locale viene ferito in servizio non ‘merita’ l’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, né il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, né la pensione privilegiata, né l’equo indennizzo come avverrebbe in caso di ferimento, in identiche situazioni, di un appartenente alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Guardia Forestale o alla Polizia Penitenziaria. E’ evidente che si tratta di un’ingiustizia intollerabile ed, a mio avviso, anche incostituzionale violando persino la Carta Comunitaria dei diritti sociali fondamentali adottata dall’UE. Tutto questo è possibile perchè la Polizia Locale non rientra nelle cosiddette “forze dell’ordine” per effetto della Legge 1 aprile 1981 n. 121, che l’ha relegata nell’ambito di tutti gli altri dipendenti degli Enti Locali. Questa Legge è obsoleta ed in tutta evidenza da abrogare. Infatti sono ormai numerose le sentenze che riconoscono la specificità dei compiti della Polizia Locale rispetto agli altri dipendenti degli Enti Locali, avendo essa, come ci ricorda anche l’Associazione Comandanti ed Ufficiali di Polizia Locale ANCUPM, funzioni di Polizia Giudiziaria, di Polizia stradale, di Pubblica Sicurezza, di prevenzione e repressione dei reati in ambito urbanistico, edilizio, commerciale, ambientale e molto altro”.
“Esprimo quindi la mia piena solidarietà a tutti gli agenti, funzionari e dirigenti della Polizia Locale per l’ingiusta discriminazione che stanno sopportando con grande dignità e rispetto della divisa indossata, pur essendo una grave ferita ai loro diritti quella inferta da uno Stato troppo spesso distratto nei confronti di chi porta una divisa, e dichiaro la mia disponibilità, in collaborazione con le organizzazioni di categoria, a partire dall’ANCUPM, a sollevare questa problematica sia nell’Aula della Camera dei Deputati, interrogando il Governo, sia a predisporre una proposta di Legge che modifichi la Legge n. 121/1981 provvedendo ad includere tra le Forze dell’ordine, o comunque ad averne gli stessi benefici di legge, come merita, anche la Polizia Locale, sanando così gli effetti nefasti della citata Legge n. 214/2011”.

C/S

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