Associazione Culturale Anassilaos la “Serva” di Dio Rosella Stàltari

 Il 4 Gennaio del 1974 si spegneva la Serva di Dio Rosella Stàltari. Nel 40° anniversario del pio transito la Chiesa di San Giorgio al Corso, la Congregazione Figlie di Maria SS.ma Corredentrice e l’Associazione Culturale Anassilaos dedicano a Rosella un incontro sul tema “Rosella Staltari: un’anima spiccatamente “donna” nella sua vocazione cristiana” che si terrà giovedì 9 gennaio alle ore 19,15 presso la Chiesa di San Giorgio, con l’intervento di Don Antonio Santoro, Parroco di San Giorgio, Suor Carla Nostro, Dr.ssa Francesca Messineo e del Dott. Stefano Iorfida.

pieghevole premio taylor mAl termine dell’incontro ci sarà la consegna delle borse di studio “Giovanni Messineo”. Rosella Staltarinasce il 3 maggio 1951 terzogenita, da Antonio e Maria Reale, in località “Cacciagrande”, in contrada Antonimina.  A distanza di pochi mesi, a causa della terribile alluvione del 1951, la famiglia, già duramente colpita dalla povertà, è costretta a trasferirisi ad Antonimina. A soli due anni e cinque mesi, perde tragicamente la mamma per una banale caduta.  Rimasta orfana, la bambina trova accoglienza presso l’Istituto “Scannapieco” di Locri (RC), dove resta fino all’età di 14 anni.     Gli anni della crescita e dell’ adolescenza di Rosella sono caratterizzati da sofferenze e privazioni e da una terribile carenza d’affetto. Tutto ciò incide profondamente nell’animo della ragazza e la rende ipersensibile e probabilmente mina anche la sua salute rendendola precocemente matura. precocemente. All’età di 16 anni scrive: “Ero ancora bambina e mi sembrava d’aver vissuto abbastanza, mi sembrava di esser più grande da non  aver bisogno d’alcuno; ma non mi accorgevo, che il dolore mi accresceva l’età”.     Conseguita a Locri (RC) la licenza media, Rosella viene trasferita a Reggio Calabria, dove operano le Figlie di Maria SS. Corredentrice, che gestiscono una Casa-Famiglia in cui vengono accolte ragazze assistite da Enti vari perché orfane, bisognose o con situazioni familiari difficili.     L’ingresso nel nuovo Istituto, avvenuto in data 15 ottobre 1965, sprona Rosella a recuperare luce, ordine e un deciso orientamento ai genuini valori nascosti nel suo profondo come perle preziose. Lì si troverà accanto un Sacerdote santo, Padre Vittorio Dante Forno, Fondatore della Congregazione religiosa, dal cuore di padre, ed una Direttrice, sig.na Maria Salemi, collaboratrice al Progetto di Fondazione i quali la guideranno sapientemente nel suo cammino ascetico – mistico.     Nel nuovo ambiente, gratificante ed accogliente, ben diverso da quello in cui era vissuta precedentemente, Rosella completa il suo Corso di Studi, conseguendo prima il Diploma di Segretaria d’Azienda e successivamente quello di Maestra di Scuola Materna.      Rosella non appare diversa dalle altre, svolge la sua vita con le difficoltà comuni alle compagne della sua età, ritiene di avere un carattere difficile e si definisce “selvaggia”. Rivela una tempra eccezionale, una capacità di autocontrollo e una instancabile disponibilità al sacrificio. Mantiene una fitta corrispondenza con i Superiori dell’Istituto, poiché ella stessa afferma che a causa del suo “pessimo” carattere non riesce ad esprimersi a voce e ricorre allo scritto per farsi aiutare nella vita spirituale. Rosella fin dalla fanciullezza nutre grande devozione verso la Madonna; ogni ricorrenza mariana è da lei vissuta con visibile e straordinario zelo. Ogni lettera o pagina di diario porta scritto il saluto “Ave Maria” . La sofferenza tempra e purifica il suo spirito e lo dispone verso scalate sempre più ripide e scoscese. Sempre proiettata verso i valori soprannaturali, Rosella matura nel suo cuore il desiderio di abbracciare la vita religiosa. Percorsi i tempi prestabiliti, il 2 luglio 1973, e può finalmente pronunciare i voti. Ella crede fermamente che per seguire Cristo in maniera radicale bisogna spogliarsi di tutti e di tutto.  A pochi mesi dalla sua morte, in data 9 ottobre 1973, Ella scrive:” “Io però, Gesù, voglio essere Tua e non ti darò pace, finché non mi vedrò accanto a  Te”.Nell’ultima lettera ai Superiori (24 dicembre 1973) scrive :  “Ho bisogno che voi stessi mi guidiate verso la Strada della vera Luce, quella Luce che non ha ombre di nessun genere”. Il 4 gennaio 1974, alle ore sette del mattino, Rosella trovata dalla sua consorella immobile nel suo letto, con una statuina della Madonna stretta tra le mani e il Crocifisso della Professione pendente dal collo. In un calendarietto del 1974 aveva scritto:” Luce di fede:  cammino di pace incontro a Gesù“.

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano