Nuovi problemi per Letta

Per il premier Letta, i grattacapi sono appena cominciati, almeno così sembra dalle dichiarazioni di Renzi e dalle varie bufere che si stanno abbattendo sull’esecutivo. “Ora ci giochiamo la faccia. In questi mesi abbiamo assistito a una serie di fallimenti, non abbiamo fatto la legge elettorale in 10 mesi, è saltata la revisione costituzionale via art. 138, abbondano ministri e scarseggiano i risultati. Siamo pieni di ministri delle Riforme, seminari interessantissimi, risultati zero o quasi. Il governo Letta deve andare avanti, ma non può chiedere al Pd di tacere sui temi. Sulle singole iniziative noi ci facciamo sentire, il conto lo porteranno a noi, eh! Questo governo deve andare avanti, ma dire che deve andare avanti è l’esatto contrario di dire che deve stare fermo.”Così dichiara Matteo Renzi in merito allo status quo del governo Letta, e continua: “Chi propone un rimpastino sta drammaticamente perdendo di vista l’obiettivo essenziale” che non è quello di sostituire due ministri con dei renziani ma “creare un sistema di governo che duri per i prossimi vent’anni. Sono l’unico nel Pd che non ha mai messo un termine ultimo al governo. Ho sempre detto che va avanti finchè si fanno cose e si realizzano risultati.” In merito ai tentativi di colloquio intrapresi con le altre forze politiche dice : “Salvini ci ha detto no ad un incontro e ce ne faremo una ragione, a M5s abbiamo aperto l’anno con una sfida ma Casaleggio definisce le nostre tre proposte incostituzionali e se lo dice lui fa Cassazione.” E conclude : “Il governo è al minimo storico di gradimento, non è un dato che mi fa piacere ma mi terrorizza. Il nostro problema è cercare di invertire la china e ridare forza al governo. Ma se si continua ad alimentare il retroscena che il mio problema è sparare sul governo, si butta via occasione storica di fare riforme.”

Diciamo che Renzi non ne risparmia per nessuno, ma la situazione per l’esecutivo non è certo rosea, perché oltre alle critiche del neosegretario PD Renzi, si aggiungono le problematiche create dal caso del Ministro De Girolamo che si prepara a riferire in parlamento dichiarando : “Diro’ in Parlamento tutto ciò che ho da riferire”, mentre i suoi legali puntano tutto sulla teoria del complotto. Intanto, da Palazzo Chigi filtra che il premier Enrico Letta – che ha sentito ma non visto la De Girolamo – intende ascoltare con molta attenzione il ministro e valutare la relazione con lo stesso rigore che chiede a se stesso e al suo governo. Scelta Civica, partner di governo e maggioranza, si divide in merito alla faccenda e parte come un gancio destro la richiesta di dimissioni da parte del segretario Stefania Giannini: “Quando un ministro crea imbarazzo al governo di cui fa parte dovrebbe valutare l’opportunita’ di dimettersi”. Renzi1La De Girolamo minimizza: “Il capogruppo di Scelta Civica alla Camera, Andrea Romano, ha detto cose differenti rispetto alla signora Giannini. La sua è una posizione di carattere personale. Per me conta il partito per intero”. All’interno del Pd non ci sono affondi pesanti e prese drastiche di posizione, ma una semplice ma chiara dichiarazione del parlamentare renziano Angelo Rughetti che dice : “Ascolteremo le ragioni del ministro De Girolamo. Se non ci convincerà siamo pronti a votare la mozione del Movimento 5 Stelle per le dimissioni”. Tace invece del tutto Francesco Boccia, marito del ministro e deputato Pd, mentre è del tutto evidente che, a largo del Nazareno, la questione resta strettamente legata alla richiesta di rimpasto, che la minoranza insiste nel chiedere. A difendere a spada tratta e ad alta voce la De Girolamo resta compatto il Nuovo centrodestra (“Bisogna avere una cultura garantista a 360 gradi. In politica dobbiamo difendere De Girolamo come Faraone, perche’ non si puo’ fare una differenza tra un caso e l’altro”, dice il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello) e Forza Italia, che insistono sulla teoria del complotto. Diciamo pure che oltre ai vari problemi creati dalla crisi, ci pensano le bufere politiche e giudiziarie a complicare la vita di questo esecutivo, che sembra sulla via di un possibile rimpasto.

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About the Author: Carlo Viscardi