Porcellum o un doppio turno alla…

Al cittadino non gliene frega niente di un Porcellum o di un doppio turno alla… 

di Pepp Giann  – Molti ricorderanno che la caduta della Prima Repubblica ebbe numerosi eroi!. Accanto alla magistraelezioni_comunalitura milanese e alla Lega, che all’epoca erodeva consensi nelle aree fertili del Nord, vi era Mariotto Segni, figlio di un democristiano non marginale, che impresse un acceleramento alla decadenza facendosi animatore di due referendum sul sistema elettorale, che diedero mazzate al sistema dei partiti. Contemporaneamente Giovanni Sartori, che era il capo di una squadra di “dotti ed eruditi della politica” scriveva dal Corriere della Sera che il vero problema era quella legge elettorale. Allo stesso modo nei bar e nelle bettole di tutta Italia si parlava di doppio turno alla francese, sbarramento al 5%, maggioritario, uninominale, bipartitismo e bipolarismo, di premierato, di semipresidenzialismo e così via. Insomma, una ventina di anni fa non si sentiva parlare d’altro che “d’ingegneria costituzionale” e che diede nomea e fama ai politologi del tempo, ma che alla fine non partorirono che topolini (una legge elettorale un po’ maggioritaria, ma pure un pò proporzionale, un mini-bipartitismo, subito diventato bipolarismo grossolano).

Dopo venti anni di governi, così distribuiti: nove a guida Berlusconi, sette fra Amato, Prodi e D’Alema, tre “tecnici” (Dini e Monti) e quasi uno di ammucchiata nazionale, i cittadini hanno capito a proprie spese una sola verità che nessun politologo aveva mai detto loro.  Se prima, nel 68, il motto era “lo Stato si abbatte non si cambia”, questi ultimi dieci anni hanno reso chiaro che “lo Stato ci distrugge, e non si cambia”. Mai.

I metodi perseguiti dai governi soltanto sopra ricordati sono stati in sostanza indistinguibili e i beneficiati sono essenzialmente i percettori di tasse, ossia quel gruppo di cittadini che la “ricchezza non la crea, ma la consuma”. In sintesi, il rendiconto della Seconda Repubblica mostra un incessante aumento del debito pubblico, del “torchio” fiscale, della spesa pubblica, dei benefici ai politici di lungo corso e parallelamente una continuata diminuzione della produzione della ricchezza. Guardando nel particolare scorgiamo che vi sono state tante stramberie: i tecnici hanno esagerato con le tasse, hanno approvato riforme delle pensioni che solo e probabilmente nel 2038 produrranno un certo risparmio, hanno salvato banche dissestate coi soldi dei contribuenti, la sinistra ha presentato qualche “dismissione”, che poi si è svelato un buon affare soltanto per gli amici. In breve, non cambia niente, l’immobilismo al ribasso è la peculiarità della politica italiana che ormai si è perfezionata nel annullare il benessere assai più rapidamente di quanto possa essere creato.

A fronte di ciò, la Corte Costituzionale, trasversalmente con un percorso giuridico che ha dell’irreale ha deciso che premio di maggioranza e liste bloccate sono illegittime. Se fossimo cittadini normali, un verdetto del genere produrrebbe un autentico sisma ed eliminerebbe via tutta la classe politica  e forse o senza forse dovrebbero anche restituirci i soldi di tutte quelle tasse illegittime finora applicateci . Ragioniamoci un minuto: illegittimo è il criterio attraverso il quale dal 2006 sono stati votati tutti i rappresentanti della nazione. Quindi, costoro hanno prodotto governi i quali hanno sequestrato i beni di imprese e delle famiglie e hanno portato il Paese sull’orlo del baratro. Se non abitassimo in un sistema nel quale lo Stato mette le leggi, quello Stato che con il suo enorme apparato sovrasta eticamente ogni cittadino, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe interrompere qualunque procedimento in corso fondato sui nuovi balzelli posti in essere dall’Aprile 2006 in poi.

Parlamenti di chiamati irregolari e maggioranze illegali hanno saccheggiato le risorse prodotte da cittadini che operavano e producevano.. Quindi chi lavorava era irreprensibile e con integrità morale al suo posto, chi determinava la crescente quota da tassare di ciò che veniva prodotto era, illegittimamente in quella carica. Eppure, provate a produrre la sentenza della Corte costituzionale dinanzi a Equitalia,, Risultato un sogghigno, del piccolo politicante, che ha aggiunto al danno le beffe ( tasse +sovratasse + mora ecc.).  Insomma, perdonate la volgarità, ma al popolo non gliene frega di un porcellum qualsiasi, perché non cambierà mai un bel niente.

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