E la “partita” continua

di Carlo Viscardi – Come ogni “telenovela” o “teleromanzo” che si rispetti, anche questa “avventura” renziana sulla legge elettorale non è finita, la trattativa tra Pd e Fi è aperta su 3 punti: innalzamento della soglia per il premio di maggioranza dal 35 al 38%,primarie facoltative previste dalla legge e delega al governo per disegnare i collegi; Matteo Renzi ha chiesto ai membri della commissione Pd il ritiro tecnico degli emendamenti tranne sui tre punti su cui FI ha aperto. La minoranza ha accettato “perché così si può andare avanti per migliorare la legge”.Parlamento
Renzi dichiara : “Alle primarie ho detto: ‘Se vinco io facciamo queste cose qua’. Gli elettori ci hanno dato fiducia, la direzione del partito ha approvato il pacchetto che in un mese abbiamo presentato, adesso se qualcuno di nascosto vuol fare il furbo, è un problema di credibilità sua, non mia. Io con Berlusconi preferisco farci l’accordo sulle regole, sulle riforme, sulla legge elettorale, che non governarci. Loro evidentemente non vogliono fare l’accordo con Berlusconi sulle regole, perché almeno poi possono governarci assieme.” Il presidente del consiglio Letta si dice fiducioso e dichiara: “ l’iniziativa dei principali partiti sulla legge elettorale e sulla fine della zavorra del bicameralismo perfetto, in particolare del mio, possa arrivare a risultato positivo che rafforza il governo. Se c’e’ accordo il piu’ felice sono io. Conto che queste due scelte che sostengo, la nuova legge elettorale e la fine del bicameralismo perfetto, rendano l’Italia più forte. E’ miope una leadership politica che non veda l’euroscetticismo montante. Possono esserci tre risposte: il populismo di chi liscia il pelo agli euroscettici, il comportamento da struzzi di chi ignora l’euroscetticismo, il pragmatismo di chi ritiene che l’Europa sia soluzione e non il problema. Per questa Europa noi ci battiamo”. Intanto il leader di NCD, Angelino Alfano, mette un freno ai “bollenti spiriti” renziani dichiarando al Premier Letta : “Ora presentiamo l’emendamento sulle preferenze, poi proporremo al Pd un contratto di governo per l’emergenza lavoro. E nel 2015 si potrà andare a votare”; e cntinua sottolineando che Il presidente del Consiglio “è espressione del Pd, e se il Pd sostiene Letta il governo va avanti, in caso contrario no. Si riuniscano e decidano cosa fare, il paese non può pagare le liti interne al Pd. Vi faccio notare una cosa: da quando è nato Ncd il centrodestra è tornato in vantaggio: con la legge elettorale cercano di soffocarci nella culla, ma non ci sono riusciti e non ci riusciranno.” Intanto Alfano lancia un’idea a Letta per un’azione incisiva di governo che duri un anno. Se la priorità è il lavoro, che può essere affrontato solo dal governo, attacca frontalmente le opposizioni, come Grillo, che “cavalca la crisi, non la vuole risolvere, ma la cavalca perché vuole i voti. Per noi l’obiettivo è che l’elettore possa scegliere il deputato, e proprio perché stiamo superando il Porcellum, mi chiedo perché fare torto agli italiani e tenersi la parte peggiore di quella legge elettorale. Non capisco proprio, è inspiegabile, per Forza Italia è diventata una materia teologica, ed è impossibile discuterne. Chiedo a Forza Italia di non fare questo torto agli italiani”. Intanto sono 318 gli emendamenti alla legge elettorale presentati in commissione Affari costituzionali. Una sessantina sono stati posti dal Movimento 5 Stelle: trenta per modificare la parte dell’Italicum che disciplina il sistema di voto per la Camera, trenta sul sistema di voto per il Senato. Trentacinque sono del Pd, venti di Fi e undici del Ncd. La partita non è chiusa, la “telenovela” continua, e si spera che il lieto fine sia alle porte e che tutte i dubbi e le perplessità vengano scemate e che la nuova legge elettorale possa sancire una vera e propria rinascita della politica, quella politica che negli ultimi tempi, o meglio anni, ha perso di smalto e lasciato il posto alla disaffezione verso un sistema che agli occhi della maggior parte dellapubblica opinione pare solo corruzione ed opportunismo.

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