« Una governance consociativa per l’Area dello Stretto: nel Job Act se ne prenda atto e si proceda »

All’incontro hanno preso parte il Sindaco di Firenze, Renzi, e il Presidente di Confindustria, Squinzi

La riflessione di Demetrio Cara, delegato per la Provincia di Reggio Calabria, sull’incontro di Confindustria sulle Città Metropolitane tenutosi a “Palazzo Vecchio” di Firenze

Cara_lavoriCONFIDUSTRIA« Vorrei partire da un assunto: le Città Metropolitane sono già qui ed ora, – afferma in una nota il Consigliere Provinciale Demetrio Cara, delegato per conto dell’Amministrazione allo sviluppo dell’Area dello Stretto e presente all’incontro promosso da Confindustria a Firenze – non sono un’opportunità, ma una realtà concreta. Va dato atto a Confindustria, nei suoi rappresentati nazionali e locali, di avere le “idee chiare”, in un tempo di forti depressioni culturali, prima ancora che imprenditoriali ».« Come sottolineava il Sindaco Renzi, nel suo intervento – prosegue Cara – il 2014 è il tempo delle riforme, oppure anche le Città Metropolitane saranno il solito proclamo politico sbandierato, ma non concretizzato. Con dispiacere ho accolto l’assenza del Ministro agli Affari Regionali, Del Rio, il quale sta predisponendo una riforma, che ci sia consentito dire, dovrebbe essere condivisa di più con la base, i territori, per coglierne le reali esigenze. Volevamo incontrarlo, così come fatto con gli altri autorevoli relatori dell’incontro, per invitarlo ad analizzare con attenzione la “vicenda Reggio”». « Personalmente – chiosa il Consigliere provinciale, presente a Firenze assieme al collega, il Capogruppo in Consiglio Provincia, Michele Marcianò – vivo con uno spirito particolare questo momento di riflessione: Reggio Calabria, la mia Città, rappresenta, ancora una volta, un eccezione. Si partirà, si spera, nel 2016: il tempo “pratico” secondo il Consiglio dei Ministri per ridare un assetto istituzionale completo, visto il commissariamento del Comune capoluogo. Io credo comunque che ci sia un urgenza: in questi ennesimi due anni di ritardo rispetto al Paese si brucino le tappe: sto parlando di un nuovo punto di vista, che per noi cittadini dello Stretto è molto più semplice, forse, di chi governa da Roma ».« Reggio e Messina devono vivere una dimensione Metropolitana comune; la città peloritana si sta già spendendo in atti per definire la loro ferma volontà, la Provincia di Reggio Calabria, che rappresento, è pronta a questa che, sì, sarebbe una rivoluzione. Da dove partire? – rilancia il Consigliere Cara – Dai Trasporti, pensate che esiste già un’infrastruttura, l’Aeroporto dello Stretto, che non dovrebbe entrare nel piano degli Aeroporti regionali, bensì riproporre una centralità nel suo naturale bacino di utenti. Dalle Università, che stanno già integrando un piano comune per gli studenti – utenti, e dalla Cultura; dalla Gestione dei Rifiuti: Reggio Calabria e Messina, entrambe Città metropolitane, devono dotarsi di una governance unitaria e in questo il governo deve dare un chiaro indirizzo ».« Voglio – prosegue Cara – mettere davanti agli occhi di tutti la situazione: Reggio Calabria e Messina ormai sono in uno stato di pre – dissesto, il contesto geografico non aiuta, perché se Catania ha colmato il suo debito con un provvedimento del governo ad hoc, Lamezia è anch’essa vicinissima al default. Cosa vuol dire questo? Che, nonostante le singole responsabilità degli amministratori che pagheranno in prima persona come previsto dalla legge, esiste un forte momento di depressione finanziaria e amministrativa nell’Area. Il Comune di Reggio Calabria e la Provincia di Messina, per motivi diversi entrambi commissariati: insomma, il quadro è desolante e pensare che basterebbero i soliti “contentini” romani offende la dignità di ciascuno di noi, cittadino prima ancora che amministratore locale ».« Riflettendo con il sindaco Accorinti, leader del movimento “No Ponte”, col quale ci separa l’ideologia, ma ci accomuna l’amore verso la nostra terra, ci diciamo che spesso lo Stretto ci ha diviso, invece di unirci. Il tempo dei campanilismi e degli interessi di quartiere è finito: bisogna integrare l’Area Metropolitana dello Stretto, sarebbe un volano di crescita per tutto il Mezzogiorno, per le imprese e per la società civile. Dunque, – conclude Demetrio Cara – le Città Metropolitane sono qui e ora: costruiamo, assieme a questo strumento amministrativo, la rinascita del Paese, del Sud Italia, del cittadino metropolitano dello Stretto di Reggio e Messina ».

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