Governo. Rimpasto e rimpastino?

“….nessuno di noi ha mai chiesto di andare a prendere il governo…”Questa è una delle dichiarazioni rilasciate da Matteo Renzi in una lunga intervista rilasciata a “La Repubblica” e che continua : “ Abbiamo davanti a noi tre schemi. Il primo è quello di andare avanti con il governo Letta, che dura 18 mesi. Seconda: si va alle elezioni. Terza, la legislatura va avanti fino al 2018 con un progetto totalmente diverso: in quel caso si tratterebbe di fare non la riforma elettorale, ma la riforma dell’Italia… Il nome è secondario. Può essere un governo Letta o un governo con qualsiasi nome. Il problema vero è: Letta ha proposto lo schema dei 18 mesi. Se vuol cambiare, lo dica. Prima di ragionare dei nomi, ragioniamo degli schemi. Io sono sullo schema A: Letta per 18 mesi. Vogliono cambiare schema, e passare allo schema B? Allora io sono per le elezioni. Vogliono andare sullo schema C, che è quello che io preferisco meno? Bene, però qualcuno lo dica. Basta con questo giochino di dire che Renzi vuole andare a Palazzo Chigi. Non hanno capito un tubo.” Il tutto nasce come conseguenza della prossima salita al “COLLE” del premier Letta per discutere con il Presidente Napolitano sul come attuare quel rilancio dell’azione di governo promesso da Sochi.governo
Temi e Persone, questi gli argomenti da affrontare per sopperire alle richieste sempre pressanti del segretario del suo stesso partito.
Richiamo alla «legalità» e alla lotta alla corruzione, nonchè una concreta diminuzione delle tasse sul lavoro per venire incontro anche alle richieste dei vertici di Confindustria, con i quali Letta si incontrerà il 19 febbraio, ma il solito ed assillante problema del nostro paese è trovare le coperture, perché con le politiche di “Austerity” imposte dall’EU, non è semplice trovarle, e come si suol dire quando la coperta è corta, se si tira da una parte, ci si scopre dall’altra…
Poi ci saranno le questioni nomi…. Ci sarà o meno il “rimpastino”? i nomi, o ministeri da far girare, non potranno essere molti, perché se no bisognerebbe ricorrere al “famigerato” voto di fiducia, che potrebbe portare a seri rischi di tenuta del governo…
Stando a quanto sosterrebbero gli uffici giuridici del Quirinale, se la sostituzione della De Girolamo con un renziano appare inevitabile, molto probabile è anche la promozione di Delrio agli Interni con Alfano che sembrerebbe aver già dato la disponibilità a ricoprire solo il ruolo di vicepremier. Letta sognerebbe anche di coinvolgere qualche uomo di punta del segretario PD, magari Maria Elena Boschi alle Riforme sacrificando Quagliariello, ma è consapevole che rischia di scontrarsi contro un muro. A quel punto è probabile che entri qualche figura vicina al sindaco ma di secondo piano, come il responsabile economico Yoram Gutgeld nella poltrona da viceministro dell’Economia lasciata libera da Fassina. L’altra metà del “cielo” del governo Letta, Angelino Alfano (NCD), in merito al governo dichiara : “Non ci stiamo a un governicchio che ogni giorno rischia di scivolare su un incidente perché sostenuto da una maggioranza che non ci crede fino in fondo. La mia idea è che serva una vera ripartenza, temo che qualche ritocco non basti. Sulle sue spalle grava in queste ore una grande responsabilità: è lui il segretario del Pd e questo è un governo a guida democratica. Quindi è evidente che tocca a Renzi fare delle scelte ed è inevitabile che le sorti del governo si giochino nel rapporto tra lui e Letta. Non condividiamo l’idea di Renzi che il governo abbia fatto fin qui poco. No, ha fatto il meglio possibile nelle condizioni date.” Ed arriva a dichiarare: “Non possiamo accettare che si dia vita a un tirare a campare, è chiaro che se non c’è un forte aggiornamento del programma e della squadra questo esecutivo, benché abbia alle spalle un tratto breve di strada, diventa una foto ingiallita. Qualsiasi cosa accada occorre comunque un pronunciamento chiaro del Parlamento. Non siamo disposti ad aspettare fino al 20 febbraio, occorre decidere subito ed ecco perché noi martedì presenteremo i contenuti della nostra proposta per il 2014.” Diciamo pure che Alfano non vuole far sembrare che lui ed il suo partito stiano alla finestra a guardare il susseguirsi degli eventi, anzi, vorrebbe dimostrare l’impegno del suo partito ad una concreta ed attiva presenza nel governo… Staremo a vedere le azioni e reazioni dei protagonisti, e le varie reazioni dell’opposizione.

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About the Author: Carlo Viscardi