“Terre del Sole” interdittiva antimafia annullata dal TAR

Come si ricorderà, il 10 Gennaio del 2013, sulla base degli elementi contenuti all’interno della relazione della commissione d’accesso, che successivamente porterà allo scioglimento del Comune, e forniti a seguito delle attività di indagine svolte dall’Arma dei carabinieri, nei confronti del consorzio “Terre del Sole” era stato emesso, da parte della Prefettura, il provvedimento di interdittiva antimafia. Fu un duro colpo per il consorzio che non ha mai smesso di lottare perché, dal punto di vista di chi lo ha messo in piedi e ne ha la responsabilità, si potesse fare chiarezza.

Palazzo San Giorgio - Comune RC
Palazzo San Giorgio – Comune RC

A distanza di poco più di un anno, la situazione viene completamente ribaltata, come si può ampiamente leggere in un articolo apparso sul Quotidiano della Calabria di oggi 19 Marzo 2014. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha, infatti, deciso con sentenza del 6 Marzo scorso di annullare il provvedimento di interdittiva sopracitato, che, tra l’altro, era già stato sospeso nel Marzo dello scorso anno. La notizia della conclusione positiva del complesso iter che ha caratterizzato la recente storia del Consorzio è stata data dagli stessi responsabili in occasione della conferenza stampa annunciata qualche giorno fa ed indetta proprio per affrontare questa delicata questione. Una conferenza che ha fornito l’occasione più importante per discutere in merito alle informazioni contenute all’interno della relazione commissariale ed agli errori di valutazione fatti, che non terrebbero conto della mission e della vera natura del Consorzio che, proprio per gli scopi che si prefissa di conseguire, è chiamato ad operare a diretto e stretto contatto con ex detenuti. Secondo quanto previsto, infatti, dalla legge n. 381 dell’8 novembre 1991 che detta la disciplina delle cooperative sociali, tali cooperative “hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi e lo svolgimento di attività diverse – agricole, industriali,commerciali o di servizi – finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate” che “ devono costituire almeno il trenta per cento dei lavoratori della cooperativa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo, essere socie della cooperativa stessa”. Ed all’interno dell’ampia categoria delle persone svantaggiate rientrano anche i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione previste dalla legge. Durante la conferenza stampa hanno preso la parola, tra gli altri, il Direttore del Consorzio Giuseppe Carrozza, la Vicepresidente Marcella Pisano, l’avvocato della difesa Giorgio Vizzari ed il Presidente di Lega Coop Calabria Giuseppe Pellegrino. Si chiude, quindi, una pagina rilevante della storia di Reggio degli ultimi anni. “Questo collegio – si legge nella sentenza del Tar, riportata sempre dal Quotidiano della Calabria – ritiene che l’interdittiva adottata non motivi adeguatamente sul pericolo di infiltrazione mafiosa, approdando a tale conclusione attraverso un sintetico quanto generico riferimento alla ’partecipazione a vario titolo’ nel consorzio di soggetti gravati da pregiudizi penali o vicini a sodalizi criminosi, emersa da accertamenti delle forze di polizia”.

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