Renzi in Europa

“L’Europa cambia verso” questa la battuta ironica del premier Renzi, fatta stamane ai giornalisti mentre entrava nel palazzo del Consiglio Europeo, dalla parte opposta delle altre volte… Potremmo interpretarla, da buon toscano, come una piccola risposta alle occhiatine e risatine viste ieri tra Barroso e Van Rompuy sulle riforme da lui esposte. “Noi rispettiamo tutti i vincoli e quindi talvolta faccio fatica a capire le polemiche”, dichiarava, “L’Italia non viene in Europa come uno studente fuori corso ma come un Paese fondatore che rispetta i vincoli.” Di certo il comportamento tenuto ieri fra Barroso e Van Rompuy ricorda molto quello riservato all’allora premier Silvio Berlusconi, dalla Merkel e Sarkozy… Ma dalla sua, questa volta Renzi, ha il suo carattere toscano, che riesce a ironizzare e sdrammatizzare situazioni che, a detta di molti, risulterebbero pesanti e, diciamolo pure, irrispettose verso il rappresentante di un governo fondatore di questa, amata o odiata, Europa. Intanto nel nostro paese, il premier cerca di dare uno scossone alla lentezza burocratica affermando che la riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione va chiusa in una settimana-dieci giorni, comunque entro la fine di marzo, tenendo conto delle indicazioni e delle richieste presentate dai presidenti di Regione e dai sindaci, Nel frattempo a Palazzo Madama alla fine, ma non senza fatica, passa la parità di genere per le elezioni europee. Il ritocco alla legge elettorale – che non prevede però l’abbassamento della soglia di sbarramento (che resta al 4%) – passa sull’asse Pd-Fi più il voto favorevole di Ncd e Fratelli d’Italia, ma spacca la maggioranza di governo; La legge per le europee passa con 155 voti favorevoli, 58 contrari e 17 astenuti, ora spetta a Montecitorio. Diciamo pure che Renzi riesce a destare e a tener viva l’attenzione pubblica e con le sue dichiarazioni e con i suoi modi di fare, sembra riuscire a tener testa ad una burocrazia europea opprimente e intenta a guardare solo ai numeri e non ai fatti…

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About the Author: Carlo Viscardi