Secessionismo veneto, 24 arresti ad opera del ROS

La questione dell’indipendenza del Veneto, di per sé già particolarmente delicata, si sta facendo incandescente. I Carabinieri del ROS hanno effettuato un clamoroso blitz contro un gruppo secessionista che ha portato all’arresto di 24 persone in diverse regioni. Ma sono in corso perquisizioni ed accertamenti anche nei confronti di altre 27 individui, facendo salire a 51 il numero degli attenzionati. Le accuse sono piuttosto gravi. Secondo le indagini, coordinate dalla procura di Brescia, le attività sarebbero espressione di un “gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano”.

Tra gli episodi maggiormente degni di nota, si evidenzia il tentativo, in seguito non portato a compimento per problemi tecnici, di realizzare la costruzione di un carro armato “artigianale”, ricavandolo da un trattore agricolo al quale era stato applicato un cannone dalle ridotte dimensioni (12 millimetri). Lo scopo, secondo quanto accertato, era di utilizzarlo per compiere un’azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco.

I reati andrebbero dall’associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico alla fabbricazione e detenzione di armi da guerra. Tra coloro che sarebbero coinvolti nella vicenda ci sarebbero anche alcuni individui ritenuti vicini al gruppo dei “Serenissimi”, un leader della protesta dei Forconi, un ex parlamentare, e il presidente e la segretaria della “Life”, l’associazione dei “Liberi Imprenditori Federalisti Europei” L’episodio ha suscitato la dura reazione del Segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che su Facebook ha commentato cosi l’operazione del Ros dei Carabinieri nei confronti dei secessionisti: “aiutano i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arrestano chi vuole l’indipendenza. Siamo alla follia. Se lo Stato pensa di fare paura a qualcuno, sbaglia”.

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About the Author: Luigi Iacopino