12 Anni Schiavo

Se lo scorso anno “Mr. Tarantino” – come lo chiamò Dustin Hoffman durante la premiazione degli Oscar per Django – puntava i riflettori sulla tematica della schiavitù nell’America pre-secessionista, quest’anno il panorama cinematografico Hollywoodiano premia 12 Anni Schiavo, il capolavoro di Steve McQueen (il regista inglese di Shame, 2011, e Hunger, 2008, per evitare ogni confuso caso di omonimia!).

Tratto dalla storia vera di Solomon Northup, 12 Anni Schiavo, prima di essere un film, è la testimonianza del periodo di schiavitù di una persona nata libera, strappata alla propria vita di uomo libero con un inganno. Dimenticate la rivalsa del paladino Django di Tarantino perché McQueen ci mostra un personaggio completamente differente: Solomon è un protagonista arrendevole, un eroe errante ma non agente. Colui che sopravvive accomodando gli eventi narrativi che lo travolgono. Questa, d’altronde, era la condizione di un popolo sottomesso alla paura.

Non è la prima volta che McQueen, attraverso i suoi film, cerca di provocare lo spettatore in un coinvolgimento forte, cruento, di forte impatto. Ecco il motivo per cui non risparmia al pubblico, scene crude e ampiamente incisive. In 12 Anni Schiavo vi è la volontà di raccontare la storia più amara della popolazione afro-americana, il lato più bieco della ‘razza bianca’, che si esprime nella peggiore manifestazione di un Michael Fassbender padrone/schiavista, che supera gli schemi che solo Leonardo di Caprio in Django ci aveva mostrato fino ad ora.

Quella di McQueen è un omaggio alla libertà, ma si tratta di una libertà dal retrogusto amaro dovuto e legato al personaggio di Solomon – interpretato egregiamente da Chiwetel Ejiofor – che sceglie, a malincuore, di salvarsi ad ogni costo, a lasciarsi alle spalle i compagni di prigionia, di tendere una mano all’amica Patsey – interpretata da , alla sua prima volta sul grande schermo e premio oscar come miglior attrice protagonista – solo per abbandonarla più e più volte, infrangendo ogni aspettativa dello spettatore. 12 Anni Schiavo è un film intenso, profondo, carnale. Una frustrata negli occhi di un pubblico che può solo assistere, inerme, ad un passato ignobile che merita di essere ‘mostrato’ più che raccontato.

Ilenia Borgia – Critico cinematografico

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